Vota il tuo film preferito degli anni '80! Scopri il manifesto ufficiale di Bio 2011

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Scopri il manifesto ufficiale di Biografilm 2011

HeaderLa settima edizione di Biografilm Festival celebra gli anni ’80, quel periodo così pieno di contraddizioni e sceglie come manifesto per il 2011 l’immagine di un’artista che della contraddizione ha fatto un’arte:Madonna. L’icona pop che da oltre 25 anni sfida le classifiche musicali mondiali è stata immortalata dalla Polaroid di Maripol, artista e stylist, che di Madonna fu mentore e creatrice di quel look romantico-borchiato che lanciò la signorina Ciccone nel firmamento delle star internazionali. Lo scatto fa parte di Little ! Red Riding Hood (Damiani editore), il libro autobiografico che racconta la vita e la carriera di Maripol attraverso disegni, appunti di moda, collage e foto. Francese di nascita ma newyorchese d’adozione, Maripol inventa stili e trasforma l’immagine di grandi artisti della New York anni ’80: Grace Jones, Keith Haring, Deborah Harry, Basquiat – solo per citarne alcuni. Nello stesso periodo, incanta Elio Fiorucci con le sue creazioni che la vuole immediatamente nel suo store nel ruolo di direttore artistico, mentre il mitico Studio 54 diventa la sua seconda casa e le offre ottimo materiale per i ritratti con Polaroid di tutte quelle colorate personalità che pullulano nella comunità artistica più all’avanguardia degli anni ’80.
Anni ruggenti, anni esagerati e incredibilmente vivi quelli che Maripol mostrerà in esclusiva a Biografilm Festival 2011.
 
My eighties episodio 1: 1980
HeaderMy eighties è l’iniziativa promossa da Biografilm per celebrare i film più rappresentativi degli anni ‘80. Segnala e condividi i film che più ti hanno emozionato e divertito tra il 1980 e il 1990. Dal 10 al 20 giugno 2011 potrai ripercorrere i mitici anni ‘80 anno per anno, ritrovando ogni giorno in sala alcuni dei titoli votati online. Per tutti sarà l’occasione di gustare i blockbuster e i capolavori del cinema indipendente che hanno accompagnato l’infanzia di molti spettatori del festival. Si parte dal 1980 e nel corso delle prossime settimare passeremo in rasseg! na tutto il decennio, continuate a seguirci!
Il Tempo delle Mele
Impossibile non farsi venire un tuffo al cuore guardando la scena del film in cui Mathieu, nel bel mezzo di una scatenata festa delle medie, mette le cuffie alle orecchie di Vic/Sophie Marceau, centrando con ineffabile tempismo proprio il ritornello di “Reality”, la canzone simbolo del film e, per intere generazioni, del primo piccolo grande amore.
Un film, Il tempo delle mele, che ha insegnato tanto ai giovani dell’epoca. L’emancipazione sentimentale e sessuale, la volubilità delle amicizie e degli amori adolescenziali, la precarietà dell’ambiente familiare moderno, i conflitti generazionali. E il taglio di capelli di Sophie Marceau, ostentato con grazia da migliaia di teenager negli anni a venire.
Prima di divenire un titolo di culto, Il tempo delle mele è stato un film sugli adolescenti per gli adolescenti, una delle prime pellicole rivolte ad un pubblico quasi del tutto nuovo e a cui il cinema europeo e soprattutto americano si rivolgerà con crescente attenzione.!
L’Aereo Più Pazzo del Mondo
A quanto è dato sapere pochissime persone sulla Terra non hanno ancora visto L’Aereo più pazzo del mondo. Con tutta probabilità tali persone stanno ancora aspettando l’elettricità, l’acqua corrente e altri comfort offerti dalla civiltà moderna. L’Aereo più pazzo del mondo è semplicemente il miglior film parodia mai-realizzato, prendendo nel mirino l’infinita e snervate serie degli “Airport” e bene o male tutti i disaster movie realizzati a Hollywood fino a quel momento. Gli autori di questo film sono responsabili dell’invenzione di un nuovo sottogenere di commedia, che vedrà nel corso dei decenni successivi ancora tanto successo grazie alle saghe Una pallottola spuntata, Scuola di po! lizia, Hot Shots!, fino ad arrivare ai moderni Scary Movie.Come dimenticarsi della scena in cui il secondo pilota gonfiabile viene rianimato dal “servizietto” della hostess?
The Blues Brothers
Per far sì che una commedia musicale tratta da uno sketch di un programma televisivo diventi uno dei migliori film comici della storia del cinema, bisogna proprio azzeccare la ricetta giusta. E avere cuochi d’eccezione come John Landis, Dan Aykroyd e John Belushi.
Gli ingredienti di questa pellicola tutta non-sense? Una missione per conto di Dio, completi neri, cravatte nere, occhiali da sole neri, cappelli neri, due dei migliori inseguimenti in macchina mai visti sul grande schermo, un’ex fidanzata psicopatica, tanta grottesca comicità, un numero incredibile di performance musicali eseguite da artisti del calibro di James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles, Cab Calloway, John Lee Hooker, camei eccellenti come quello di un giovanissimo Steven Spielberg e i Nazisti dell’Illinois.
The Blues Brothers è stato celebrato nel 2007 a Biografilm Festival, in doppietta con Animal House, nell’ambito del focus dedicato al grandissimo John Belushi. A distanza di 4 anni c’è ancora chi risente dei postumi del Toga Party che ha seguito la proiezione.
Toro Scatenato
Martin Scorsese inaugura il decennio insieme a Robert De Niro e Joe Pesci, con il film che diventa da subito un classico del cinema. Nel 1981 fa strage di nomination agli Oscar e ne incassa due: miglior attore protagonista e miglior montaggio (quest’ultimo in chiara opposizione all’estetica di Rocky) e nel 2008 sale al quarto posto nella classifica dei cento migliori film USA di tutti i tempi.
Pellicola per cui Biografilm non può che avere un occhio di riguardo, Toro Scatenato è ispirato all’autobiografia del pugile Jack La Motta e narra ascesa e caduta di un combattente nato. La caparbietà di un uomo forte in pubblico e schiavo del suo carattere nella vita, la violenza del quartiere (quando ancora New York era sporca e brutale) e quella di uno sport massacrante, le radici italiane e due attori culto, oltre ad essere ingredienti scorsesiani doc, fanno del film un concentrato delle tematiche cinematografiche anni ’80.
L’Impero Colpisce Ancora
Non capita tutti i giorni di venire trascinati, proprio malgrado, nel bel mezzo di un’insurrezione intergalattica, sopravvivere al freddo gelido facendosi scudo della carcassa di uno strano animale, vedere i propri compagni morire tra le nevi in una disperata battaglia per la sopravvivenza, subire un tradimento e perdere il proprio migliore amico ibernato nella grafite, incontrare un buffo personaggio verde dislessico e scoprire, non prima di aver sofferto la mutilazione di un arto, che la persona più cattiva e pericolosa dell’universo è in realtà tuo padre. La vita di un eroe non è mai facile, ma nel secondo capitolo della saga di Guerre Stellari i toni sono davvero cupi. Un crescendo di tensione e frustrazione che deve aver reso insopportabile,! per chi nel 1980 era seduto in sala aggrappato ai braccioli, l’attesa per il terzo e conclusivo (anzi no) episodio della serie. Il miglior secondo capitolo di una trilogia (ad eccezione di Aliens – Scontro finale).