Political Mother con la Hofesh Shechter Company al Teatro Ristori di Verona

Foto G. Zucca
Foto G. Zucca

Il 5 e 6 aprile alle 21  terzo spettacolo della Stagione di Danza 2012-13  con la Hofesh Shechter Company che presenta Political Mother  in esclusiva italiana per la Stagione 2012-13.

Coreografia  – e musica metal, con band dal vivo – sono entrambe create da Hofesh Shechter  uno dei nomi di punta della nuova coreografia inglese. Political Mother, del 2010, visto in Italia solo a Roma, è il primo lavoro a serata intera del trentasettenne coreografo che da una decina d’anni ha base a Londra, dopo la formazione in Israele con Ohad Naharin alla Batsheva Dance Company. E’  Artista Associato del Sadler’s Wells Theatre, una vera “centrale” della danza londinese e inglese.Al riguardo del titolo, Shechter  spiega: “Ho iniziato a riflettere  sul senso del bisogno, sia nella nostra vita sia nella relazione con la nostra nazione, sul senso di appartenenza, sul nazionalismo. C’è qualcosa  in noi di veramente legato al senso di bisogno – e piuttosto  toccante… Stavo pensando a questi legami emotivi – con i nostri genitori, con la madre Terra, con i nostri Padri fondatori. Continuando a pensarci, l’idea di una connessione tra qualcosa di politico e qualcosa di caldo e accogliente sembrava impossibile. Ma anche molto interessante. Le parole politica   e  madre… questo titolo mi ha fatto aprire in un sorriso. Queste due parole  che confliggono.”
“Ci sono 5 batteristi sul palcoscenico – e c’è un politico – che urla, urla, urla al pubblico.  Ma non capiamo cosa stia dicendo… Sul palco c’è anche  una metal rock band – cinque chitarre –  e naturalmente dieci danzatori, una specie di gruppo infelice di persone  di cui  si rivela  la condizione toccante –  a volte fanno festa, sconsideratamente.”
“ Nel suo lavoro è evidente   quell’urgenza, a volte addirittura quell’ineludibile violenza, che permea molti coreografi isreliani” (S. Trombetta, 2012)
“This is one angry piece, delivered like a roar of defiance in the face of an omnipotent, malevolent force. It’s visceral, painful, and very, very exciting” (D. Craine, The Times, May 2010).
La Compagnia nel 2012 è stata spesso in tour, iniziando dal Barbican di Londra, poi al Festival di Berlino, a New York (al celebre Festival della Brooklyn Academy of Music), e in Inghilterra, Francia, Nuova Zelanda, Taiwan, Corea del Sud, Serbia, Canada, Stati Uniti, Qatar. In quest’anno 2013 hanno toccato Barcellona, Francia, Austria, Irlanda del Nord, Svizzera, Brasile (Sao Paulo e Rio de Janeiro) per ritornare, dopo Verona, al Sadler’s Wells di Londra. Alistair Spalding, il direttore del Sadler’s Wells,  afferma:”  Penso che non è solo  il suo stile coreografico, è il suo dominio della scena.  Lavora come un regista cinematografico, ti indica cosa devi guardare. Compone la musica. E’ molto bravo ad articolare la struttura del lavoro. Il suo stile è molto organico e in qualche misura non sembra tanto lontano da come ci muoveremmo noi se ne avessimo l’occasione.”
Shechter si è rivelato nel 2004, ventinovenne, quando il suo lavoro Cult ha vinto a Londra l’Audience Choice Award al Place Prize – l’equivalente inglese per la danza del celebre Turner Prize per l’arte visiva.
Da allora, sono seguiti altri riconoscimenti e nominations, è stata fondata la Compagnia, sono arrivate le tournée in Inghilterra e all’estero e le commissioni di nuovi lavori da parte di teatri e festival importanti.
Come quella per  Political Mother,  commissionato appunto da un festival come la Biennale de la Danse de Lyon, dal Sadler’s Wells Theatre, dal Théâtre de la Ville (Parigi), dal RomaEuropaFestival, il Festival Movimentos (Wolfsburg), il catalano Mercat de les Flors, il Brighton Festival. In questa coreografia deflagra l’immaginario politico e umano di Shechter, con una concentrazione di immagini forti, interrogandosi sulle sregolatezze del nostro mondo. Il gruppo, sicuramente più dell’individuo, mette in gioco la sua sopravvivenza in un universo ansiogeno dei più emozionanti. E questo, con la carica bruciante della danza e la potenza eversiva della musica metal, scritta dallo stesso Shechter e suonata da una band dal vivo.