From Archaic to The Internet archive a cura di Lapo Simeoni dal 10 Ottobre al 7 Novembre allo Spazio Egg Visual Art di Livorno espongono gli artisti ELOISE GHIONI, LEEZA HOOPER, MARTINA MERLINI, SANDRO DEL PISTOIA e LAMBERTO TEOTINO.
Il secolo in cui siamo appena entrati, ci ha trasportato anni luce in avanti guardando indietro al XIX. Grandi le scoperte tecnologiche… molte le rivoluzioni sociali, sono decedute per fortuna anche alcune illusioni create ad arte nei secoli dove il progresso ed il Capitalismo portavano avanti avanguardie corporative spietate “CCC” Cresci/Consuma/Crepa. L’evoluzione umana poi negli anni di “Internet” si è si è trasformata in un enorme enciclopedia virtuale iper-mega veloce e dove il “tutto” si può racchiude in… “Loading”.
La protesta anticonsumistica viene deviata e trasformata in propaganda pubblicitaria, le corporazioni utilizzano nuove tecniche raffinate come ”Guerriglia marketing” e così tutto diventa uno show ed “il pubblico che è l’unico giudice” si trasforma in protagonista di se stesso in una farsa/comparsa di gloria contemporanea, per 15 minuti di gloria se fortunato.
L’artista di oggi deve quindi prendere posizione cercando di non essere inglobato e diventare parte di questo show mediatico dove tutto è iperspettacolo. Uno spettacolo che dura il tempo di un “clic”, veloce, velenoso e pericoloso in quanto senza una critica costruttiva basata sulla riflessione del rapporto tra opera/contemporaneità e tempo. Sarà il tempo a diventare il protagonista in questa mostra, un frame multitemporale, dove ogni artista si ritrova ad analizzare e costruire nuovi codici per svelare in ogni forma, come il tempo sia parte essenziale di questa società, ampliando così al pubblico la consapevolezza dell’uomo contemporaneo come artefice della proprio risveglio o “complice della propria sconfitta”.
Partendo dall’intimo di ogni opera selezionata possiamo intravedere e scorgere quindi quell’inquietudine dell’uomo all’ adattamento inefficace verso il nuovo secolo, dove le continue scoperte tecnologiche/commerciali, hanno costantemente stravolto il modo di operare nel quotidiano di ognuno di noi, compreso l’artista, entrando come un “Malware ipercontemporaneo” incosciamente o consciamente sia nel processo artistico ma anche nell’ entità arcaica che l’opera stessa può e deve trasmettere.
Forme geometriche erose dal tempo si possono così osservare come traccie visive, rappresentate nelle opere di Martina Merlini che utilizza il wall painting e la pittura con cera su tavola per ricreare simbologie ponte di passaggio tra futuro e passato. Tornando indietro nel tempo, la pittura arcaica di M. Merlini, si trasforma come fosse una enorme spugna che cancella il presente Colorato e multi-optional per ritornare ad un rituale dove il bianco e il nero rimanda ad antichi Grifi Atzechi e Maya, così come ancestrali e arcaiche, le forme razionali ma concentrate emotivamente verso l’infinito futuro evocano i dipinti di Eloise Ghioni.
Tra i lavori di Eloise spicca l’opera “Are we really all made of Stars?” dove un enorme telo nero diventa lo schermo per una reinterpretazione “TV static noise” realizzato con piume colorate, dove la stessa immagine diventa parte integrante dell’ossimoro visivo creato dal titolo dell’opera.
L’ossessione per i Media si possono assimilare attraverso un infinito richiamo ai frattali di vita contemporanea che ogni artista assimila nella frammentazione atemporale in stile “warmhole” di Lamberto Teotino, parallelo ad un frame della serie televisiva FRINGE. La ricerca dell’infinito e del mistero umano si nasconde nelle immagini umane private del corpo, trasportate in luoghi infiniti del tempo chiaramente visibili nella loro dissoluzione.
Lo studio delle forme organiche affrontate da Sandro Del Pistoia richiamano impreviste nuove collocazioni Biotecnologiche attraverso l’uso scientifico di strutture metalliche, richiamando l’attenzione a nuovi portali verso mondi paralleli mediatici, come l’opera Walw in tje Future Series No.1.
Infine la pazzia “iconica umana” calcolata, studiata e meticolosamente rinchiusa in griglie geometriche viene sviluppata nelle carte geniali di Leeza Hooper artista che partendo dal proprio “nick name” lavora assiduamente per scoprire l’anima della comunicazione, il logo e le sue potenziali applicazioni, decontestualizzato e privato di ogni sua forma evocativa, diventando un nuovo NON LOGO.
La mostra utilizzando alcuni degli attori/artisti principali di questo futuro/presente per assume una posizione visionaria microcosmica, organicamente schizofrenica sull’evoluzione umana, aprendo
nuovi scenari e codici di comprensione tra l’arte contemporanea e la storia umana.
From Archaic to The Internet archive
Orari di apertura:
Giovedì, Venerdì e Sabato con orario 16.30 – 19.00
Per appuntamento: 329 2938433 (Angelo), 3281743760 (Chiara)
Egg Visual Art
via del Platano 10
Livorno
www.eggvisualart.com
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