Presentata ad EIMA (Bologna Fiere) la nuova edizione della Mostra nazionale agricoltura, zootecnia e alimentazione (Umbriafiere 31 marzo, 1-2 aprile 2023)

Siccità e cambiamenti climatici hanno messo in evidenza negli ultimi mesi la drammaticità della mancanza di acqua in agricoltura. Coldiretti ha stimato perdite pari al 10% della produzione agroalimentare nazionale, per un valore superiore ai 6 miliardi di euro. Secondo il WWF, in alcuni casi, i numeri delle perdite sono drammatici: fino al 70% in meno per diverse varietà di frutta e verdura, tra il 50 e il 60% in meno per il mais, tra il 10 e il 30% in meno per il grano, il 45% in meno per il mais e i foraggi per l’alimentazione degli animali, il 20% in meno per il latte. Ecco perché il tema dell’acqua è di primaria importanza per l’agricoltura. Ecco perché ad Eima International, in corso a Bologna, durante la presentazione della 54esima edizione di Agriumbria si è parlato della gestione delle risorse idriche, sia in agricoltura che in zootecnia, in “Acqua e tecnologia: la sfida del futuro in agricoltura” focus che si è tenuto oggi, 10 novembre. Un seminario per fare il punto sul contributo innovativo della tecnologia applicata al risparmio dell’acqua e ad una gestione sostenibile della risorsa. «Abbiamo voluto mettere a fuoco uno dei temi fondamentali per le sfide del futuro in agricoltura – ha spiegato il Presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri – è del resto uno dei segreti di Agriumbria, che oggi abbiamo come ormai di consueto presentato ad Eima International, quello di creare confronti tra mondo degli imprenditori e mondo della scienza e della ricerca».

Durante il seminario è stato presentato un documento dal titolo “Strategie e tecnologie sostenibili per la gestione delle risorse idriche in agricoltura”, rapporto dell’Università di Perugia realizzato per Agriumbria. Ad illustrarlo è stata Francesca Todisco, docente di Idraulica agraria e sistemazione idraulico-forestali dell’Ateneo perugino.

Il rapporto: ridurre sprechi e perdite, diffondere tecniche di irrigazione di precisione. Oggi è sempre più forte il legame tra garanzia di produzioni agricole adeguate dal punto di vista qualitativo e quantitativo e disponibilità di risorsa idrica. Senza un’adeguata pianificazione, la competizione per l’uso di tale risorsa determinerà situazioni conflittuali e limitazioni nell’uso viste le criticità nell’approvvigionamento e nella gestione dell’acqua. Secondo il rapporto sono oggi importanti l’incremento e la valorizzazione dei sistemi di approvvigionamento, la tutela della disponibilità e della qualità della risorsa idrica, l’ammodernamento dei sistemi di irrigazione e le politiche, anche transfrontaliere, di gestione della risorsa e dei rischi connessi, la tariffazione e l’educazione ad un uso consapevole dell’acqua. Ma determinanti per l’Agricoltura sono due aspetti. La minimizzazione degli sprechi e delle perdite nelle reti di distribuzione. Una soluzione da portare avanti attraverso sistemi avanzati per il monitoraggio, il controllo e la gestione adattiva delle reti e la quantificazione dei volumi distribuiti da dati satellitari. E la diffusione di tecniche di gestione basate sui principi dell’irrigazione di precisione. In questo caso diventano indispensabili i Decision Support Systems, DSS basati su modelli adattivi e integrati con sensoristica di contatto e da remoto, droni, satelliti, fotocamere, intelligenza artificiale, big data. Questi due aspetti che l’Università di Perugia ha focalizzato su Agriumbria, sono sviluppati nel progetto PNRR Agritech – SPOKE 3, che ha l’obiettivo di fornire strumenti innovativi per facilitare l’adozione di tecnologie e strategie sostenibili per la gestione intelligente dei sistemi agricoli e del loro impatto ambientale, sviluppare e valutare metodi adeguati per ottimizzare, monitorare e modellare il suolo e le risorse idriche a diverse scale spaziali e temporali, definire ed applicare modelli e strumenti intelligenti e sostenibili per l’ottimizzazione della gestione delle acque agricole.

Nell’incontro di oggi, Stefano Ansideri, Presidente di Umbriafiere, ha presentato come detto l’edizione numero 54 in programma a Bastia Umbra dal 31 marzo al 2 aprile 2023. La filiera agricola sarà il fil-rouge di quella che ormai è la manifestazione di riferimento nel panorama fieristico del centro-sud.

“La fi(li)era è servita” è, infatti, il claim della prossima edizione rappresentata da un piatto all’interno del quale si trovano i tre pilastri della manifestazione: zootecnia, meccanizzazione e la carne di cui Agriumbria è diventato polo nazionale di riferimento. Intorno al centro del piatto sono riportati altri elementi della filiera che, come detto, sarà il tema della prossima edizione di Agriumbria che avrà proprio dei focus specifici a partire dalla risorsa idrica e al suo futuro incerto, passando per l’innovazione e quindi la formazione, fino al consumatore finale. Quella 2023 sarà anche la prima edizione da quando Agriumbria, con la firma dell’accordo con l’Associazione Italiana Allevatori, è diventata ufficialmente il “Polo delle Carni Italiane”, accordo che affianca l’Osservatorio sui consumi. Si prospetta quindi una edizione ricca non solo di espositori, ma anche di novità dal punto di vista della tecnica e della scienza applicabili in agricoltura.

Agriumbria nasce da una felice intuizione dell’ideatore della manifestazione agricola, Lodovico Maschiella, e nel 1969 viene organizzata la prima “fiera moderna”, la fiera dell’agricoltura. Negli anni è nata l’Associazione Agriumbria, composta da Enti e Associazioni di categoria, per la gestione e il coordinamento della fiera. Oggi, dopo un lungo percorso, Agriumbria, Mostra dell’Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione del settore agricolo e costituisce un momento di discussione e riflessione sulle prospettive e sul futuro dell’Agricoltura.