Lampedusa. Non solo “sbarchi clandestini” Verso un futuro progetto collettivo

lampedusa1L’Isola al centro delle attenzioni internazionali. Dopo la Festa del Turismo e dei diritti umani, una maggiore considerazione soprattutto per i suoi abitanti
Lampedusa al centro delle attenzioni nazionali e internazionali. E non solo per lo sbarco delle centinaia di profughi che quotidianamente approdano sull’isola e che sta mettendo a dura prova le istituzioni. In questi giorni Lampedusa sta vivendo forse un momento davvero storico  per la sua definitiva consacrazione di luogo infinitamente bello, votato alla solidarietà, al turismo e al riconoscimento dei diritti umani, troppe volte calpestati per una libertà che spesso significa solo sopravvivenza. All’indomani della conclusione della Festa del Turismo Responsabile e dei Diritti Umani che ha visto protagonisti l’Aitr ed Amnesty International insieme all’Arci, Legambiente, la Fondazione Anna Lindh e Ibby Italia, gli echi della manifestazione e soprattutto l’isola, per il solo fatto di esistere, hanno fatto il giro del mondo.
“Il nostro evento, ha dichiarato Maurizio Davolio, Presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, articolato in visite e incontri, ha permesso di scoprire le tante attrattive di un’isola che non offre solo il suo meraviglioso mare, le spiagge e le calette. A Lampedusa abbiamo incontrato artisti, pescatori, artigiani, studiosi locali, associazioni culturali, imprese legate alla riproduzione e alla conservazione e trasformazione del pesce; abbiamo visitato i centri di recupero delle tartarughe, siti legati alla storia dell’isola, luoghi di forte significato simbolico. A nostro giudizio Lampedusa può offrire un turismo diverso, che si può proporre in qualsiasi stagione, basato su visite e incontri di grande interesse, sul rapporto fra gli abitanti dell’isola e i suoi ospiti. Abbiamo anche riscontrato interesse da parte dell’amministrazione comunale e di diversi operatori turistici locali. La nostra associazione è pronta a collaborare mettendo in campo la propria esperienza e la propria rete di relazioni, in Italia e all’estero”. 
Nel corso della manifestazione, un ruolo strategico lo ha svolto Amnesty International Italia che ha organizzato attività ludiche presso le spiagge della Guitgia e Cala Croce, dove piccoli turisti e bambini lampedusani hanno giocato insieme ai diritti umani con il gioco “Iure. La città dei diritti”. L’organizzazione mondiale per i diritti umani è inoltre intervenuta in incontri pubblici in cui è stato sottolineato il nesso virtuoso tra il turismo responsabile e l’accoglienza dei migranti. “Lampedusa è un luogo autenticamente accogliente, perché lo è con tutti, migranti e turisti” – ha  dichiarato Giusy D’Alconzo, Direttrice Campagne e ricerca. “Il presunto conflitto tra esigenze dell’accoglienza e vocazione turistica dell’isola, generato negli ultimi anni da allarmi mediatici e politiche securitarie, è stato ulteriormente smentito”. Amnesty International Italia tornerà a Lampedusa dal 20 al 27 luglio con il suo terzo campo estivo sui diritti umani.
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Anche i Laboratori Mediterranei promossi sull’isola dalla rete italiana della Fondazione Anna Lindh, sono stati molto proficui. Gli incontri sul turismo partecipato con la sindaca Giusy Nicolini, lo scambio di esperienze tra le associazioni presenti, Hatem Chebbi dell’associazione tunisina We Love Sousse e Laura Xhaxhiu del Albanian Forum for the Alliance of Civilizations, i laboratori artistici  organizzati con l’aiuto di Giacomo Sferlazzo dell’associazione Askavusa e la riflessione su come i media raccontano l’isola, hanno fornito gli strumenti per definire un futuro progetto collettivo per Lampedusa.
Per Legambiente, che sull’isola è di casa e non solo perché ad essa è stata demandata la cura e la gestione di quella spiaggia dell’Isola dei Conigli, ritenuta la più bella del mondo, accogliere gli ospiti e guidarli attraverso visite guidate ai luoghi più affascinanti ed esclusivi dell’isola, è stato un piacere ed un onore. “Credo che quest’incontro, ha dichiarato Sebastiano Venneri della Segreteria Nazionale, abbia presentato il profilo migliore dell’isola, abbia fatto toccare con mano come l’accoglienza sia il tratto caratteristico dei lampedusani ai quali va, naturalmente, il nostro ringraziamento”.
“E’ stata una settimana di laboratori e letture incredibile, ha dichiarato Debora Soria, con 15 volontari IBBY  bravissimi, professionisti esperti che hanno messo gratuitamente il  loro sapere a servizio di un gruppo di bambini che crescono senza libri, senza storie. Il lavoro non è finito, bisogna lavorare con le istituzioni, trovare i fondi, mettere a norma i locali, preparare il personale, far crescere una nuova mentalità negli adulti, e finalmente aprire e sostenere una biblioteca. Una cosa è chiara per IBBY Italia, una società civile ha bisogno di una biblioteca per crescere aperta e consapevole. Siamo contenti di come è andata la settimana, ci ha convito che bisogna continuare”
“E’ stata una settimana di laboratori e letture incredibile, ha dichiarato Debora Soria, Vice Presidente di Ibby Italia, con 15 volontari bravissimi, professionisti esperti che hanno messo gratuitamente il  loro sapere a servizio di un gruppo di bambini che crescono senza libri, senza storie. Il lavoro non è finito, bisogna lavorare con le istituzioni, trovare i fondi, mettere a norma i locali, preparare il personale, far crescere una nuova mentalità negli adulti, e finalmente aprire e sostenere una biblioteca perché è indubbio che una società civile per crescere aperta e consapevole non ne può fare a meno”.