Dall’Alto Adige alla Romagna con un progetto d’eccellenza: Tenuta Diavoletto si presenta tra vino, territorio e cultura a 360 gradi

Maximilian Girardi
Maximilian Girardi

Bertinoro – Ha appena 24 anni, si chiama Maximilian Girardi e coltiva albana e sangiovese sui colli di Bertinoro. Arriva dalla Romagna il più giovane produttore di vino premiato all’ultima edizione del Merano Wine Festival, il prestigioso appuntamento che riunisce ogni anno le 300 migliori cantine italiane attraverso una rigorosa selezione tra migliaia di aziende vitivinicole. Nato in Alto Adige e trasferitosi in Romagna da giovanissimo, Maximilian ha conquistato la giuria del festival con il suo sangiovese “A.Mare”, etichetta che unisce in modo giocoso la passione per il vino di un giovane perito aziendale che decide di rincorrere un sogno respirato fin da bambino e un territorio di collina baciato dalla brezza dell’Adriatico. Un riconoscimento d’eccellenza che è un’iniezione di fiducia per un progetto nato all’insegna della qualità e dell’ottimismo dei piccoli passi, sintesi del credo filosofico e produttivo di chi ha in mente traguardi importanti, ma non intende imboccare scorciatoie pericolose per arrivarci.
 
IL PROGETTO – Cura maniacale dei dieci ettari di vigneto, rispetto dell’ambiente, raccolta manuale delle uve e lavorazioni minime in cantina sono l’abc di Tenuta Diavoletto, nata due anni fa come impresa fortemente familiare in cui il legame con il vino si snoda lungo tre generazioni. Nell’azienda agricola di Bertinoro, insieme a Maximilian, lavorano infatti anche il fratello Matthias e il padre Gerhard, a sua volta “figlio d’arte” o, meglio, di “botte” nelle terre di Terlano, in Alto Adige. Albana, pagadebit, trebbiano, chardonnay e, soprattutto, sangiovese sono le uve da cui nascono i vini prodotti a Bertinoro, caratterizzati da profumi netti e vivaci, freschezza, mineralità e un profilo elegante: 20.000 bottiglie, rispetto a un potenziale di 160.000, che confermano la volontà di puntare sulla qualità più che sulla quantità attraverso una rigorosa selezioni delle uve migliori.
 
I VINI – Tra le etichette indiscusso protagonista è il sangiovese, declinato in tre versioni per esprimere al meglio le potenzialità del rosso romagnolo per eccellenza. Si parte dal “Primi Passi”, vivace sangiovese in purezza maturato in acciaio per esaltare al naso i frutti fragranti e offrire un sorso bilanciato e piacevole. Più giocato su complessità ed eleganza è il sangiovese “A.mare”, impreziosito da un tocco di alicante e affinato per sei mesi in piccole botti di rovere: un vino pieno e persistente che unisce armoniosamente sentori di frutta matura e tostati e si sposa bene con arrosti e primi piatti elaborati. Grande struttura e complessità contraddistinguono “Satirello”, sangiovese di razza con piccole aggiunte di merlot e alicante dai profumi evoluti di confetture, note tostate e caramello: un vino di grande morbidezza ed equilibrio, maturato per un anno in botti di rovere prima di un ulteriore affinamento in acciaio e in bottiglia, da gustare con portate importanti come cacciagione, formaggi e salumi stagionati o brasati.
 
NON SOLO VINO – Benessere e ospitalità a Tenuta Diavoletto sono i punti cardine di un progetto più ampio e ambizioso che mira a unire vino, natura e cultura a 360 gradi. Con questa visione accanto alla cantina è stato progettato uno spazio elegante, in perfetta armonia con la stupenda cornice naturale dei colli di Bertinoro, dove poter dar vita a degustazioni, piccoli eventi, corsi su vino e letteratura, mostre e altre iniziative di carattere artistico ed enogastronomico. Un’oasi di verde, dotata di piscina, in cui potersi fermare grazie anche a due piccoli appartamenti destinati agli ospiti che saranno inaugurati in primavera.