Martedì 23 maggio al cinema Odeon di Bologna ROBERTO ASSAGIOLI, LO SCIENZIATO DELLO SPIRITO di Fernando Maraghini e Maria Erica Pacillo

standard_048f8b27-9300-4a78-bb36-6f5ba1feebc1MARTEDI’ 23 MAGGIO, AL CINEMA ODEON   PROIEZIONI SPECIALI ore 18.45 e ore 21.00 ROBERTO ASSAGIOLI, LO SCIENZIATO DELLO SPIRITO di Fernando Maraghini e Maria Erica Pacillo.

Roberto Assagioli nasce a Venezia nel 1888 e muore a Capolona (Arezzo) nel 1974. Medico psichiatra, è stato un grande ‘esploratore’ della Psiche Umana, uno ‘scienziato’ capace di viaggiare ‘nelle profondità e ‘nelle altezze’ dell’edificio dell’animo umano. Ha fondato nel ‘900 la Psicosintesi: “un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono

diventare padroni del proprio regno interiore”. Il pensiero scientifico di Assagioli comincia a prendere forma attraverso i primi scritti che risalgono al periodo compreso tra il 1906 e il 1910. Fu un assiduo collaboratore della rivista “Leonardo”, “la Voce” e di altre pubblicazioni culturali della prima metà del secolo scorso. Si laurea nel 1910 con una tesi sulla ‘psicanalisi’ e consegue la ‘specializzazione in psichiatria’, dedicandosi sin da subito alla professione di psicoterapeuta. Nel 1911 Assagioli fondò e finanziò la rivista “psiche”, che uscì regolarmente sino al 1915. Fu attratto dalle scoperte freudiane ma ne individuò anche i ‘punti deboli’. Ebbe maggior affinità con il pensiero di Jung. Nel 1911, con la relazione “ll subcosciente” presentata al Congresso Internazionale di Filosofia di Bologna, sottolineò i differenti livelli e la varia natura delle attività psichiche inconsce, e affermò la distinzione tra i fenomeni riconducibili all’esistenza di un “io trascendente, che costituisca l’essenza della nostra personalità” e quelli che “spesso manifestano proprietà palesemente inferiori a quelle della coscienza ordinaria”, distinzione che prelude alla concezione psicosintetica del supercosciente e dell’inconscio inferiore. Negli anni che seguono il seme dei primi scritti dà frutto; l’attività professionale e la ricerca scientifica confermano la concezione dell’uomo e la prassi psicologica proposte, e dal 1926 Assagioli userà pubblicamente il termine “psicosintesi” nel senso scientifico di “metodo inclusivo basato sul principio dell’organizzazione della personalità intorno ad un centro unificatore”. Nel 1926 Assagioli fonda, a Roma, I‘istituto di Cultura e di Terapia Psichica, che si propone di diffondere la conoscenza ed insegnare il corretto uso dei nuovi metodi di psicologia e psicoterapia applicate, e in modo particolare la psicosintesi, e che in seguito prenderà il nome di Istituto di Psicosintesi. Nel 1938, a causa della crescente ostilità del governo fascista, Assagioli è costretto a chiudere l’lstituto, che riaprirà a Firenze nel 1946. Ma il periodo 1926-1938 ha visto la maturazione della concezione psicosintetica, e il suo estrinsecarsi nelle differenti metodiche relative all’educazione, alla terapia e alla realizzazione personale e transpersonale. i corsi di lezioni e gli scritti di questi anni costituiranno la base di future elaborazioni teoriche e sperimentazioni, riconosciute e praticate oggi in tutto il mondo.

 

 

INGRESSO INTERO 10 € – INGRESSO RIDOTTO 8 €

 

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