Foodmaker alla conquista della California per la Maker Faire Bay Area

foodmakrGrazie alla collaborazione tra il Future Food, l’ecosistema dell’innovazione nell’agroalimentare, e la Maker Faire, l’evento dedicato alle comunità di maker in giro per il mondo, si apre il secondo capitolo dedicato al cibo del futuro all’interno del movimento Maker. Dopo la European Maker Faire di Roma (14-16 ottobre 2016), in cui  il Future Food si è occupato dell’intera area dedicata al cibo, ci si sposta nella Bay Area, a San Mateo, California, dal 19 al 21 maggio. Anima dell’edizione californiana di Maker Faire la giovane imprenditrice fiorentina Chiara Cecchini, tra i talents ad aver partecipato alla prima edizione del master internazionale Food Innovation Program e ora referente nella Bay Area per il trust bolognese Future Food Institute.

Questa partnership è nata volontà di entrambe le organizzazioni di mettere in evidenza il movimento dei Foodmaker per dimostrare il potenziale di innovazione e la capacità di creare impatti positivi sull’intera filiera agroalimentare. Il progetto si compone di una parte espositiva, panel, workshop per bambini e diverse attività di comunicazione.

A conclusione della manifestazione il Future Food è stato nominato vincitore dei due premi più importanti all’interno della Maker Faire per aver selezionato espositori, organizzato panel e laboratori all’interno della Future Food Area: il Blue Ribbon, dedicato a chi “ha dimostrato creatività e innovazione” e il Red Ribbon “per l’eccellenza nei programmi di educazione”.

FOOD MAKERS / ESPOSITORI

Il 19, 20 e 21 maggio 2017 alla Maker Faire Bay Area a San Mateo in California decine di foodmaker hanno messo in mostra il loro lavoro, facendo scoprire il percorso di crescita che li ha portati a sviluppare i loro progetti. Questi foodmaker hanno fatto toccare con mano diversi prototipi, dato ai visitatori la possibilità di degustare i loro prodotti e a ognuno di loro verrà data l’opportunità nei prossimi mesi di organizzare un evento incentrato sul tema food presso la Startup Embassy, una delle storiche community di startup di Palo Alto che da anni alimenta il mondo dei giovani imprenditori della Silicon Valley.  Tra i molti progetti che hanno avuto l’opportunità di esporre il proprio lavoro si è distinta Regrained, aggiudicandosi la creazione di un’infografica personalizzata realizzata da Douglas Gayeton, fondatore di Lexicon of Food, l’immenso database di materiale creato per incrementare le informazioni sul tema dell’agroalimentare e punto di riferimento internazionale per la mappatura delle innovazioni nel mondo del cibo.

L’obiettivo principale della Future Food Area è far conoscere le diverse realtà che lavorano a soluzioni innovative per le seguenti tematiche:

  1. Proteine alternative
    Don Bugito: Incentra il suo progetto nella preparazione di una cucina ispirata alla tradizione precolombiana messicana realizzando piatti a base di insetti, riuscendo in questo modo a offrire una soluzione innovativa all’assunzione di proteine alternative.
    Bitty Foods: Tutti i piatti realizzati sono a base di farina di grilli. Un progetto nato per sensibilizzare i consumatori agli effetti positivi di questo tipo di alimentazione come una produzione alimentare sostenibile, assunzione di “grassi sani” e micronutrienti, i principi attivi necessari al metabolismo umano.
  2. Riuso dello Spreco Alimentare
    Regrained: Dan Kurzock e Jordan Schwartz, due ex studenti della UCLA, hanno sviluppato il modo di mangiare la birra. Grazie al recupero degli ingredienti di scarto dalla produzione di birra artigianale questi due giovani makers hanno trovato il modo di trasformarlo in “granola” un delizioso mix di cereali edibili.
    Ugly Juices + Imperfect Produce: due frutti o vegetali su 5 vengono classificati come troppo “brutti” per la vendita al dettaglio e quindi scartati. Questo enorme spreco alimentare viene combattuto da queste due realtà. La prima, Ugly Juices, produce succhi di frutta biologici con le materie prime non utilizzate dalla grande distribuzione, mentre la seconda, Imperfect Foods, è la startup che porta a casa cassette personalizzate di frutta e verdura “brutta” ma deliziosa.
  1. Coltivazione Indoor
    Hamama: Camille Richman e Daniel Goodman sono due ex studenti del MIT medialab, e hanno da sempre concentrato le loro ricerche sulla coltivazione indoor. Così hanno fondato Hamama, una startup che rende possibile ai privati di coltivare a casa propria diversi tipi di vegetali per supportare un’alimentazione sana e consapevole grazie a un kit dalle dimensioni ridotte fornito di semi e a portata di qualsiasi appartamento.
    Green Sky Vertical: uno dei leader nel settore della coltivazione verticale. Questa innovativa metodologia riesce a coltivare grandi quantità di prodotti riducendo sensibilmente l’uso di acqua e terreno, riuscendo così ad abbassare impatti negativi come l’inquinamento dato dalle emissioni di carbonio e dall’uso di un minor quantitativo di energia.
    Root: Brielle Pettinelli e Eric De Feo hanno lasciato la loro carriera di designer per dedicarsi alla coltivazione indoor, per riuscire a dare la possibilità a tutti di trasformare le proprie case non solo in un luogo da abitare, ma in un posto dove crescere il proprio cibo. Grazie alle loro conoscenze hanno lanciato una campagna crowdfunding per realizzare Root, una piccola serra idroponica che riesce a far crescere fino a 16 vegetali diversi grazie all’uso di luci a led e alla possibilità di controllare tutte le fasi della crescita sull’apposita app.
    Grow Bucket Life: Coltivazione indoor e recupero dei materiali. Questo è l’obiettivo di questo progetto. Grazie al loro kit infatti danno la possibilità ai privati di trasformare i vecchi e inutilizzati bidoni di metallo in serre funzionanti e fedeli al principio dei makers del “do it yourself”.
    Local Greens: Invece di avvicinare la grande distribuzione ai centri urbani con la crescita sempre più esponenziale di supermercati questo progetto vuole avvicinare i cittadini alla produzione eliminando l’intermediario e riducendo le distanze. Come? Creando dei luoghi dove coltivare indoor (quindi ottimizzando lo spazio in funzione della produzione) vicino ai centri abitati. Il loro primo esperimento è già attivo, ed è stato costruito a Berkley.
    Back to the Roots: Due giovani ragazzi, Alejandro Velez e Nikhil Arora, che hanno lasciato il loro “posto fisso” per dedicarsi al loro progetto dedicato ad aiutare le famiglie a trovare un modo di avvicinarle nuovamente a una filiera corta, riuscendo a coltivare all’interno delle loro case. Magari riuscendo a coltivare funghi edibili grazie a fondi di caffè di scarto.
    Common Garden: Un software che riesce a applicare un’automazione di precisione per la coltivazione indoor. Riuscendo in questo modo non solo a coltivare in maniera più semplice le piante grazie all’uso della tecnologia, ma lo rende anche più efficiente e  economico.
  2. I “Nuovi Cibi” e i “Super Foods”
    Dandelion Chocolate: Una piccola fabbrica di cioccolato che vuole riacquistare il sapore autentico delle fave di cacao. La produzione industriale spesso deve usare additivi chimici per dare il classico sapore del cioccolato, mentre qui la produzione rispetta i tempi e soprattutto le materie prime. Tutto questo nel cuore di una delle città più grandi del mondo, San Francisco.
    Pique: La tradizione del tè incontra la tecnologia grazie a Pique Tea. Cristallizzando le foglie dei vari tipi di tè provenienti da India, Cina e Sri Lanka questa realtà innovativa riesce a dare il sapore autentico di una delle bevande più antiche del mondo.
    Zego: Intolleranze e allergie rendono sempre più difficile trovare alimenti che si adattino alle necessità delle persone. Per questo Zego produce snacks e alimenti liberi da allergeni e da glutine per poter offrire alle persone cibo salutare senza doversi preoccupare degli ingredienti usati.

CONFERENZA IL 20 MAGGIO/ PROTAGONISTI 5 EROI DEL MONDO DEL CIBO

Il 20 maggio Future Food ha organizzato un panel con diversi eroi del cibo, persone che stanno innovando questo campo nei modi più diversi, dall’educazione all’uso di nuove tecnologie.

Sono intervenuti:

  1. Tim West, West Venture – I Food Hackathons: uno strumento “distruptive” al servizio dell’educazione
  2. Matthew Lange, UC Davis – IC Foods: Come si costruisce l’Internet of Food
  3. Monica Martinez – Don Bugito: Proteine alternative e cibo sostenibile
  4. Jasmine Hume – Hampton Creek: Screening dell’universo delle piante alla ricerca di proteine funzionali

Accanto a questo panel, uno tra i principali della manifestazione, diversi espositori come Don Bugito, Hamama, Root, Danteline Chocolate e Regrained hanno avuto l’opportunità di illustrare le loro idee. Tra queste realtà internazionali anche Chiara Cecchini ha raccontato il suo progetto, Feat App, la app che trasforma i passi in gettoni che permettono di acquistare cibi sani e che negli ultimi tempi si sta sviluppando con progetti dedicati anche all’interno di aziende di massimo livello come Barilla e AirBnB.

WORKSHOP / KIDS LAB PER IL FOOD REVOLUTION DAY DELLA JAMIE OLIVER’S FOUNDATION

Il 19 maggio, in concomitanza del Food Revolution Day, la giornata lanciata dalla Jamie Oliver’s Foundation per promuovere una sana alimentazione tra i bambini, il Future Food ha organizzato insieme a Dentelion Chocolate, una delle realtà selezionate tra gli espositori, un workshop incentrato sul cioccolato. In particolar modo sulle sue origini, le diverse tecniche di lavorazione e di preparazione attraverso il racconto dell’intero processo produttivo, dalle fave di cacao fino al cioccolato fuso che si usa per preparare le barrette. La classe che ha partecipato al workshop appartiene al Girl Stem Stars, un’organizzazione no-profit che si occupa dell’educazione specializzata nelle materie scientifiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) per le ragazze di colore. Tutto questo attraverso l’approccio tipico dei maker, quello della sperimentazione in prima persona, condividendo tempo e conoscenze sui temi dell’agroalimentare. Dalla sua fondazione, il Future Food si è sempre occupato della celebrazione di questa giornata dedicata a una sana nutrizione per i bambini, sostenendo così il progetto di uno chef che a pieno titolo si può definire tra i  food hero di oggi.
MEDIA

Per supportare e sviluppare le conoscenze dedicate al mondo dei foodmaker, dalla fine di marzo è nato un nuovo spazio dedicato ai temi dell’innovazione all’interno di Make Magazine, la rivista ufficiale del movimento maker. Questi approfondimenti nascono con l’intento di raccontare le storie e le esperienze dei food makers intorno al mondo.