Vinitaly Noelia Ricci in anteprima il Sangiovese 2018 e in degustazione BRO’ 2018

NOELIA RICCI_VINITALYAl Vinitaly di Verona l’azienda  Noelia Ricci presenta  in anteprima Il Sangiovese 2018 e in degustazione BRO’ 2018 Padiglione 1 stand C7.

“Siamo una storia di famiglia. Quattro generazioni di passione e dedizione al territorio. Siamo una storia di donne, siamo una storia di fratelli. Siamo una storia di terra, scritta con le antiche argille e le sabbie calcaree. Una storia che ha il colore chiaro del Sangiovese di una volta, quello delle vigne di Predappio e della Valle del Rabbi. Siamo una storia di silenzi, d’impegno e determinazione, una storia scritta con le mani di chi cura i filari e ascolta le viti.”

Queste sono le parole di Marco Cirese – quarta generazione di famiglia, che ha preso le fila di questa storia dal 2010 – con le quali inizia il racconto della sua azienda.

STORIA

 

Noelia Ricci è un progetto di identità territoriale che nasce nel 2010 all’interno della Pandolfa, una Tenuta storica che si estende per 140 ettari tra vigneti, seminativi e bosco, a Predappio, ai piedi dell’appenino Tosco-Romagnolo. La denominazione Pandolfa sembra che derivi direttamente da Sigismondo Pandolfo Malatesta, detto il “Lupo di Rimini”, che avrebbe stazionato a lungo in questi luoghi prima di accingersi a saccheggiare nel 1436 il Castello di Fiumana.

Dal 1626 al 1941 i proprietari della Pandolfa furono i Marchesi Albicini, un nobile casato di Forlì, che fece della Pandolfa la propria residenza estiva. Qui già dal 1700 producevano vini, miele, olio, grano e frutti ed organizzavano battute di caccia. Il casino all’interno della Pandolfa giocava un ruolo preciso nell’ambito di quella “magnifica ospitalità” riservata a personaggi di rango. Poeti come Carducci e Pascoli furono più volte ospitati dai Marchesi alla Pandolfa e sembra che lo stesso Carducci definì la villa “costruita per l’eternità” .

 

Nel 1941 la proprietà passò al Commendator Giuseppe Ricci, imprenditore di Forlì, che, finita la seconda guerra mondiale, iniziò i lavori di rinnovamento della tenuta, coinvolgendo noti artisti locali e avviando importanti investimenti per la produzione agricola. Acquistò due poderi adiacenti ed iniziò ad impiantare i primi vitigni di Sangiovese e Trebbiano.

Alla morte del Ricci nel 1980, fu la figlia Noelia, da cui l’intero progetto prende nome, ad intuire per prima il potenziale di questi pendii e, spinta da una forte visione, iniziò a piantare nuove vigne e ad avviare i lavori di costruzione della cantina.

 

 

 

 

 

PROGETTO E FILOSOFIA

 

Noelia Ricci nasce da una suggestione, che presto si traduce in visione. Rispettare la naturale inclinazione di questa terra e ritornare alle origini di come i contadini facevano il Sangiovese in Romagna.

Nel 2010 Marco Cirese, nipote di Noelia, parte con un nuovo progetto di identità territoriale. Sceglie i 7 ettari più vocati, oggi diventati 9. Crea una squadra di persone con diverse professionalità, nasce una forte empatia e insieme si inizia a ricercare un modo nuovo per interpretare e comunicare questa terra.

 

Noelia Ricci è un omaggio allo stile classico, con uno sguardo contemporaneo. “Evitando forti estrazioni, elevate alcolicità e colori troppo concentrati, cerchiamo di fare vini dalla struttura fine, dalla forte personalità e che sviluppino una complessità, mantenendo un approccio goloso. Nei vini amiamo la piacevolezza della beva.”

Così vogliamo che siano i nostri vini.

La prima annata prodotta è il 2013.

 

 

IDENTITÀ AZIENDALE

 

L’identità parte dal nome, Noelia Ricci. La donna che ha inspirato la nascita del nuovo corso aziendale. Noelia, carismatica e autentica, donna che in tempi lontani ha saputo credere nelle potenzialità di questa terra. Una scelta che porta con sé anche la volontà di restituire al progetto la forza di un’identità familiare, che ancora oggi, con la quarta generazione, contraddistingue questa avventura.

 

Il secondo elemento che caratterizza il progetto è l’incanto e la fascinazione per il mondo degli animali. Mondo da sempre complementare alla nostra campagna. I ricordi lontani sono legati alle forme degli animali che popolano i boschi intorno ai vigneti, e di quelli della fattoria. Abbiamo iniziato ad indagare l’immaginario del bestiario e il mondo degli animali più contemporaneo, per scegliere le illustrazioni provenienti dagli archivi storici di fine ottocento, perché in queste figure c’è quel realismo, non ancora fotografico, che lascia margine espressivo all’immaginazione.

 

L’animale Superiore è rappresentato nell’etichetta del nostro vino più longevo, il GODENZA. La scimmia che interpreta la scelta stilistica di un vino che torna alle origini delle tradizioni del Sangiovese. IL SANGIOVESE è contraddistinto dall’immagine di una vespa, l’insetto che più di ogni altro vive la vigna e che ne protegge la biodiversità. Un vino d’annata, veloce e pungente, dalla beva dissetante e spensierata di una volta. E una balena è rappresentata nell’etichetta del BRO’, il nostro Trebbiano. La balena che nelle culture orientali è simbolo della memoria, della famiglia e dell’esperienza. Un richiamo al mare, che un tempo ricopriva queste terre e alla memoria, di un tempo astratto per immergersi nell’inconscio.

 

 

 

PREDAPPIO E IL SANGIOVESE

 

Predappio è un luogo storico per la viticoltura e per la storia del Sangiovese. Qui il terreno nasce da generose argille che salendo di quota, seguendo il torrente Rabbi, diventano sempre più colorate, leggere ed intrise di minerali. I CRU più interessanti si trovano in prossimità dei crinali delle colline sopra la linea dei calanchi e sono Predappio Alta, San Cistoforo, San Zeno e Rocca delle Caminate. Noelia Ricci rappresenta un piccolo CRU sul crinale della collina esposto a sud-est, tra i 200 e i 340m s.l.m. in località San Cristoforo. Il clima di Predappio è tendenzialmente continentale. Salendo il crinale, aumenta l’escursione termica e l’effetto marino, poiché il mare adriatico dista circa 50 km ed i venti arrivano sulle nostre colline senza trovare ostacoli.

 

 

 

VIGNE

 

I 9 ettari di vigneti di Noelia Ricci sono un omaggio al territorio, in quanto totalmente dedicati agli autoctoni Sangiovese, Trebbiano e in piccolissima misura Pagadebit. I primi impianti risalgono alla fine degli anni ’90. Le piante di Sangiovese sono allevate a cordone speronato, mentre le piante di Trebbiano sono coltivate a guyot.

L’azienda vive un crescente impegno verso la sostenibilità ambientale, con la gestione del suolo legata alle lavorazioni dei sovesci.

Da agosto 2018 l’azienda è in conversione biologica.

www.noeliaricci.it

 

 

 

 

 

 

 

 

VINI

 

/ GODENZA

Romagna DOC Sangiovese Predappio

Tipologia di vino: Vino rosso proveniente da agricoltura sostenibile.

Denominazione: Romagna DOC Sangiovese Predappio.

Localizzazione delle vigne: Cru costituito da uno specifico vigneto presso il podere Godenza, Fiumana di Predappio (Forlì, Italia).

Altitudine: 300-340 m s.l.m.

Natura dei suoli: Argille color ocra e marne calcaree, con presenza di sabbia.

Caratteristiche dei vigneti: Impianti del 1999, con 4.500 piante per ettaro, allevati a cordone speronato, su antichi pianetti.

Varietà: 100% Sangiovese ad acino grosso, biotipo romagnolo.

Epoca e modalità di vendemmia: Seconda decade di settembre, raccolta a mano.

Resa per ettaro: 5.000 kg/ettaro; 1,3 kg per pianta.

Tecniche di Vinificazione: Le uve Sangiovese dei differenti cloni sono raccolte assieme e fermentate in uvaggio. La fermentazione e la successiva macerazione sulle bucce avvengono in tini di acciaio a temperatura controllata. Il contatto del vino con le bucce dura mediamente 28 giorni; segue la fermentazione malo-lattica.

Affinamento: 8 mesi in acciaio e minimo 12 mesi in bottiglia.

Numero bottiglie prodotte: 13.000.

 

 

/ IL SANGIOVESE

Romagna DOC Sangiovese Predappio

Tipologia di vino: Vino rosso proveniente da agricoltura sostenibile.

Denominazione: Romagna DOC Sangiovese Predappio.

Localizzazione delle vigne: Fiumana di Predappio (Forlì, Italia).

Altitudine: 250-300 m s.l.m.

Natura dei suoli: Argille color ocra e marne calcaree.

Caratteristiche dei vigneti: Impianti del 2002, con 4.500 piante per ettaro, allevati a cordone speronato.

Varietà: Sangiovese 100% ad acino grosso, biotipo romagnolo.

Epoca e modalità di vendemmia: Seconda decade di settembre, raccolta mano.

Resa per ettaro: 5.000 kg/ettaro; 1,5 kg per pianta.

Tecniche di Vinificazione: Le uve Sangiovese dei differenti cloni sono raccolte assieme e fermentate in uvaggio. La fermentazione e la successiva macerazione sulle bucce avvengono in tini di acciaio a temperatura controllata. Il contatto del vino con le bucce dura mediamente 18 giorni; segue la fermentazione malo-lattica.

Affinamento: 6 mesi in acciaio e minimo 8 mesi in bottiglia.

Numero bottiglie prodotte: 32.000.

 

/ BRO’

Trebbiano

Tipologia di vino: Vino Bianco proveniente da agricoltura sostenibile.

Denominazione: Trebbiano Forlì IGT.

Localizzazione delle vigne: Fiumana di Predappio (Forlì, Italia)

Altitudine: 200 m s.l.m.

Natura dei suoli: Argille color ocra ricche in calcare e minerali sulfurei.

Caratteristiche dei vigneti: Impianti del 2001-2012, con 4.500 piante per ettaro, allevati a Gouyot.

Varietà: Trebbiano biotipo romagnolo, da selezione massale.

Epoca e modalità di vendemmia: Prima settimana di settembre, raccolta a mano.

Resa per ettaro: 9.000kg/ettaro; 2kg per pianta.

Tecniche di Vinificazione: Fermentazione in acciaio del solo mosto di Trebbiano in macerazione per 6 mesi con le bucce del Pagadebit.

Affinamento: 6 mesi in acciaio sulle fecce fini e minimo 2 mesi in bottiglia.

Numero bottiglie prodotte: 13.000.