La prestigiosa Guida “Vini d’Italia” 2022 del Gambero Rosso per il quinto anno consecutivo assegna il riconoscimento del Tre Bicchieri all’Oltremè Doc Brindisi, annata 2019, segnando un record di continuità straordinario. “Ne siamo veramente felici – commenta Romina Leopardi, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda salentina – perché costituisce davvero una sintonia importante tra il giudizio della critica enologica espressa da una grande Guida e la scelta di consumo – anche quotidiana – che tanti winelover esprimono verso questo vitigno e, in particolare, per questo nostro vino conosciuto ed apprezzato sia in Italia che all’estero. Per noi questo successo – di pubblico e di critica – è dovuto alle caratteristiche specifiche di questa varietà e del lavoro realizzato in oltre 20 anni sul Susumaniello”.
Tenute Rubino, infatti, dal 1999 porta avanti il suo progetto di valorizzazione del Susumaniello, vitigno storico nell’area di Brindisi, dove abitualmente veniva coltivato insieme ai filari di Negroamaro e Malvasia Nera e che, proprio nella Tenuta di Jaddico, in riva al mare adriatico, ha trovato condizioni pedoclimatiche ideali. L’azienda ha sviluppato, nel tempo, una nuova filosofia produttiva centrata sulla gestione agronomica del vigneto, attenta all’equilibrio del carico produttivo sulla pianta e alla raccolta delle uve, secondo uno specifico calendario differenziato per vino e tipologia di prodotto. È su questo versante che Luigi Rubino ha dedicato risorse e impegno, dando concretezza ad un progetto che, agli inizi, solo in pochi avevano saputo comprendere e valutare nel tempo.
Un vitigno noto in passato per la ricchezza di materia colorante e la sua dotazione tannica, ma che a Tenute Rubino ha trovato una sua specifica dimensione, grazie ad un percorso che ha sperimentato l’interazione tra vitigno e terroir, caratterizzato da costante ventilazione, terreni sabbiosi e importanti escursioni termiche, e che ha saputo cogliere l’ecletticità produttiva di questa straordinaria varietà di tradizione. Un ventaglio di possibilità e di opportunità di ricerca enologica che hanno avuto – nel vigneto come in cantina – massima espressione tecnica ma anche la sensibilità dell’uomo ad intravederne “nuove versioni”. Oggi si preferisce, ad esempio, una raccolta leggermente anticipata, per esaltare la croccantezza del frutto e una buona acidità di partenza. Una coerenza che viene mantenuta anche con l’uso esclusivo dell’acciaio per l’affinamento, tutti elementi che hanno nell’Oltremè una spiccata componente identitaria.
La vendemmia 2019 – di ottima qualità – è stata caratterizzata da una riduzione importante delle quantità: circa il 30% in meno rispetto ad una vendemmia più regolare. Primavera ed estate hanno goduto di un progressivo innalzamento delle temperature sino a fine agosto, quando le condizioni sono mutate con l’arrivo di piogge che hanno in parte interessato la Tenuta di Jaddico. Ciò ha allungato i tempi di maturazione e raccolta.
Un premio di alto profilo assegnato dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso: “Oggi il Susumaniello è una certezza nel panorama ampelografico della Puglia. Sono tante le etichette di Susumaniello prodotte nella nostra regione e ne siamo veramente contenti – sottolinea Luigi Rubino, titolare di Tenute Rubino -. Abbiamo scelto di credere fino in fondo su questa varietà soprattutto per le notevoli potenzialità organolettiche, legando la mission aziendale alla sua valorizzazione”.
L’Oltremè nasce da uve raccolte a metà settembre: esuberante, fresco e subito seducente al palato. Un’etichetta dagli incantevoli richiami fruttati, che sa essere piacevole ed elegante, il vino del cuore di Luigi Rubino: una romantica dedica d’amore a sua moglie Romina che lo affianca con competenza e passione nel lavoro in azienda. Un’intesa straordinaria che, andando oltre la somma delle singole componenti, ha dato vita a una sinergia perfetta.