STREETFOOD, DISTINTIVO DI QUALITÀ DEL CIBO DI STRADA

streetStreetfood con il Wine Tour Toscana a San Casciano in Val di Pesa dal 7 al 9 giugno con Consorzio di tutela del vino Chianti Classico. Streetfood è un marchio di qualità del cibo di strada italiano (pesce phoca_thumb_m_arancinofritto nel cono, piada romagnola, arancini, pani ca’ meusa, panino con lampredotto…) ideato dal giornalista aretino Massimiliano Ricciarini dal 2004 a seguito di una ricerca per un Master Universitario e promosso dal 2008 anche dall’Associazione culturale Streetfood da lui co-fondata e presieduta. La professionalità e l’impegno sono riscontrabili nel ripetersi di eventi annuali come il Wine Tour tra Piemonte (Alba e Nizzaphoca_thumb_m_torta_al_testo Monferrato) e Toscana (San Casciano in Val di Pesa dal 7 al 9 giugno con Consorzio di tutela del vino Chianti Classico) e l’inserimento in calendario di nuove date.

Streetfood è un portale web: www.streetfood.it ad alta indicizzazione, acquisita negli anni di attività e che gli permette di essere visibile e phoca_thumb_m_folladomenicasfriconoscibile come realtà portatrice di identità enogastronomiche locali genuine e di qualità. Ma Streetfood è soprattutto un progetto culturale di ricerca e promozione di cibi e cucine di strada italiane come valida alternativa al fast food e a tutta la produzione alimentare industrializzata e globalizzata. Mentre in Italia “si fa il verso” all’America utilizzando carne di note razze suine e bovine nazionali per produrre hamburger tricolore, in Cina si pensa già a fare dello streetfood asiatico, se pur bizzarro e lontano dai gusti occidentali, un nuovo Patrimonio dell’Umanità con l’UNESCO.
Qualità e costi accessibili sono le chiavi di volta per attraversare la crisi di oggi. Nel tempo Streetfood ha permesso uno sviluppo del settore del commercio ambulante e indirettamente aiuta quelle piccole imprese a rimanere in piedi e promuoversi – caso raro oggi giorno – grazie a un’attività incessante di organizzazione eventi in tutta Italia. L’affluenza in crescita di pubblico ne è la conferma. Streetfood porta le cucine di strada italiane in giro per lo Stivale promuovendo così anche le rispettive culture e territori, usi, costumi e arti culinarie.
Non basta portare “pane e salame” in strada per fare cibo di strada. Se inizialmente il progetto Streetfood è stato avviato per una precisa mission di divulgazione culturale, oggi si consolida e si allarga per contrastare i mille tentativi di emulazione e storpiatura riscontrabili in Italia con molta improvvisazione. “Oggi – conclude Ricciarini – per fortuna sempre più territori riconoscono Streetfood come marchio distintivo di una realtà professionale in grado di portare qualità in vie e piazze cittadine per lasciare gustare da palati sempre più attenti le vere prelibatezze corrispondenti ai genuini cibi e cucine di strada seguendo le normative di igiene. Vi invito quindi a seguirci su www.streetfood.it e “Streetfood Italia” su Facebook e Twitter per capire questo mondo”.