Bolzano, dicembre 2013 – L’Alto Adige come modello per la ricerca in agricoltura. Con questa certezza è stato presentato al pubblico nella prestigiosa sede di Palazzo Widmann a Bolzano il programma delle attività 2014 del Centro di Sperimentazione Laimburg, l’istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige. Saranno oltre 350 i progetti di ricerca approvati dal Comitato scientifico per il prossimo anno, con in totale 46 nuovi progetti, di cui 9 attuabili grazie a finanziamenti esterni.
L’intenso programma di ricerca 2014 toccherà tutti i settori dell’agricoltura altoatesina, in particolare frutticoltura, viticoltura, colture speciali e agricoltura montana, rivolta sia al trattamento convenzionale che a quello biologico. I temi strategici su cui poggerà il programma di ricerca interdisciplinare, saranno qualità agroalimentare, varietà e biodiversità, agricoltura montana e salute delle piante in frutticoltura.
“L’attività di ricerca svolta dal Centro di Sperimentazione Laimburg continua con successo. – ribadisce il direttore del Centro Michael Oberhuber – In questi anni abbiamo studiato le peculiarità del territorio altoatesino e realizzato un percorso di studio sulla diversità biologica che si proietta verso un futuro di nuove competenze e di approcci scientifici innovativi”.
Il progetto Pomosano, già avviato nel corso del 2013 e finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, sostiene la qualità nella coltivazione della mela in Alto Adige, individuandone le varietà specifiche per ogni zona pedoclimatica e più adatte alla produzione di succhi. Delle oltre 300 tipologie di mela coltivate al centro Laimburg, solo 65 faranno parte del programma di ricerca e i succhi prodotti saranno analizzati e degustati nei laboratori dell’istituto di ricerca altoatesino. Oltre alle analisi citate è in programma uno studio sui benefici del consumo di mela nell’alimentazione quotidiana.
Varietà e biodiversità saranno le parole chiave dei progetti di ricerca in frutticoltura che il centro Laimburg ha in programma nei prossimi anni. Sono state individuate sette tipologie di melo resistenti a malattie fungine, che dal 2014 verranno sottoposte a test agronomici, per rilevarne le caratteristiche più idonee alla coltivazione integrata e biologica in Alto Adige.
Altra tematica di rilievo per le prossime ricerche sarà il sostentamento alla produzione agricola montana, non solo in frutticultura ma estesa anche alla produzione di cereali. Negli ultimi anni, infatti, la coltivazione di cereali nell’agricoltura montana altoatesina è tornata ad essere una ragguardevole fonte di guadagno, grazie alla crescente domanda di prodotti locali. Il Progetto Regiograno, ha come obiettivo quello di creare valore aggiunto alla coltivazione di cereali in Alto Adige, realizzando una stretta rete di collaborazione tra agricoltori, mugnai e panificatori. Questo progetto, nato nel 2011 e iniziato con le coltivazioni di farro e segale, dal 2014 si estenderà anche alle coltivazioni di frumento vernino e in futuro sarà ulteriormente ampliato ad altre varietà di cereali.
Un’altro progetto di ricerca sarà attuato, sempre a partire dal prossimo anno, nel settore vitivinicolo al fine di trovare le condizioni necessarie per la coltivazione delle viti in alta collina. Con 5.300 ettari coltivati a vigneto, la viticoltura riveste un ruolo importante nell’economia dell’Alto Adige, che con il suo territorio dal clima temperato e da suoli particolarmente vocati ha assunto un posto di prim’ordine tra la produzione vinicola italiana di qualità.
Un’altra tematica che vede in prima linea il Centro di Sperimentazione Laimburg, è la ricerca di validi supporti che possano aiutare a debellare alcune malattie delle piante in frutticoltura. Questo aspetto, anche nel 2014, vedrà attuati studi che si focalizzeranno sulla ricerca di scelte varietali specifiche e tecniche di coltivazione ponderate, al fine di risolvere i problemi derivanti da malattie come scopazzi del melo, ticchiolatura, Alternaria alternata e Marssonina, nonché la Drosophila suzukii e altre malattie come il Colpo di fuoco che colpiscono soprattutto le coltivazioni di mele altoatesine.
Il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg opera nella ricerca applicata e nello sviluppo di metodologie finalizzate ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina, settore che ancora oggi ricopre il 5,5% dell’intero Pil provinciale, con ben 19 mila ettari coltivati a meleti, che garantiscono un raccolto annuo pari a 1 milione di tonnellate, circa il 10% della produzione totale di mele dell’Unione Europea.
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