“Corrispondenze di Sensi/o” di Federica Gonnelli al MuSA

golinelliCorrispondenze dei sensi mostra personale di Federica Gonnelli a cura di Barbara Cianelli inaugurazione 25 luglio ore 18.30 dal 25 luglio al 23 agosto 2015  sabato, domenica e festivi 17.00 – 20.00. “Corrispondenze di Sensi/o” fa parte degli eventi della Biennale Arteinsieme 2015 – Cultura e culture senza barriere, un tema, questo dell’accessibilità e fruizione dell’arte per tutti che sta molto a cuore all’artista.

La mostra propone una serie di opere, installazioni e videoinstallazioni, realizzate con materiali e metodologie eterogenee ed ispirate al rapporto uomo-natura, con l’obiettivo di permettere un’esperienza emozionale totale. Un approccio all’arte differente da quello a cui siamo abituati ed alla portata di tutti, al di là da differenze di età, conoscenze e soprattutto al di là da qualsiasi disabilità motorie e sensoriali. Ogni opera è inserita in modo tale da permetterne la completa esperienza a ogni visitatore. Tutte le opere, infatti, potranno essere toccate o annusate o ascoltate e quindi vissute dai visitatori. Oltre a stimolare la vista attraverso le immagini, le opere in mostra sollecitano anche gli altri sensi.

Le opere “Ape Laboriosa” e “Bianca – Primo Sonno” sono realizzate mediante una particolare pittura tridimensionale, questa caratteristica permette che il disegno realizzata sul velo d’organza possa essere sentito attraverso il tatto. Così come può essere toccato il bozzolo di lana e fibre infeltrite all’interno dell’opera “Sostanza Bianca”. Nella piccola videoinstallazione “Persistenza”, il video, oltre ad essere osservato all’interno della scatola specchiante, può essere ascoltato e toccato attraverso le due propaggini di terracotta bianca mediante le quali si diffonde il suono. In “Ori-Game” il groviglio di luce che si diffonde alla parete può essere toccato e decifrato, toccando la lastra di zinco incisa dall’acido fino e sfondarne alcune parti tanto da riprodurre la forma stilizzata di un giglio.

Fulcro della mostra è la videoinstallazione “Musa”, perché musa stessa dell’opera è il museo MuSA, il territorio che lo circonda e le tematiche che affronta nelle sue sale. L’opera crea un luogo ipnotico, un grande caleidoscopio che accoglie sguardi e sensi diversi e al tempo stesso apre finestre su altre strade attraversando spazio e tempo. “Musa” infatti, oltre a stimolare la vista attraverso le immagini caleidoscopiche, del territorio di San Giorgio di Pesaro e del museo stesso, proiettate filtrate e alterate in modo imprevedibile da dei cristalli trasparenti, sollecita gli altri sensi. L’udito grazie ai suoni registrati negli ambienti esterni e interni intorno al museo, l’olfatto attraverso la diffusione degli aromi tipici della zona e infine il tatto grazie ai calchi in gesso alabastrino posti sui piedistalli, degli oggetti legati in qualche modo alla storia, architettonica o naturale e all’attualità della zona. La videoinstallazione cattura lo spettatore in un mondo-altro, elevando al quadrato la forza dell’ambiente protagonista del museo MuSA, lo spettatore si trova così ad essere al centro di questo vortice di bellezza. “Musa” ingloba ogni fruitore in uno spazio di riflessione, conoscenza e sentimenti dove l’architettura, la natura e la bellezza dei luoghi diventano racconto poetico e simbolico, mostrando l’energia inesauribile e continua del nostro patrimonio culturale, senza negare la loro essenza terrena e materica.

Il percorso espositivo è stato organizzato dall’Associazione Anta Club Marino Saudelli e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di San Giorgio di Pesaro (PU). Un ringraziamento particolare va al collezionista pratese Franco Bertini per la sua collaborazione alla realizzazione dell’esposizione.