Dal 9 giugno al 31 luglio Mahony Collective Ghosts and the self a Villa delle Rose a Bologna

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Il raduno 2016 scaffale in legno e metallo verniciato, 120 statuette in gesso odontoiatrico.
Inaugurata mercoledì 8 giugno 2016 alle h 19.00 a Villa delle Rose, dove rimane aperta dal 9 giugno al 31 luglio, la mostra Ghosts and the self del Mahony Collective. I tre artisti del collettivo sono ospiti della Residenza per Artisti Sandra Natali grazie a ROSE – programma di residenze che l’Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ha avviato per l’anno 2016-2017 con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la giovane arte internazionale – e nel corso delle ultime quattro settimane hanno sviluppato i contenuti dell’esposizione e prodotto nuovi lavori, per arrivare all’allestimento e all’apertura a Villa delle Rose. Nell’ambito del programma ROSE, ideato dalla direttrice dell’Istituzione Laura Carlini Fanfogna, il Mahony Collective e Roberto Pugliese (che sarà in residenza a partire da novembre 2016) sono stati finora selezionati tramite una commissione interna composta dalla Direzione, dall’Ufficio Mostre e dall’Amministrazione. Ghosts and the self, a cura di Giulia Pezzoli, è un progetto scelto per la capacità di dare forma, attraverso un linguaggio ironico, a un’immagine della società europea contemporanea in cui gli elementi di un passato coloniale e di una storia di dominazione ed espansione culturale riaffiorano,

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La notevole assenza del viola 2016 violette africane , vasi per fiori, sostegni in metallo
apparentemente edulcorati da un’estetica essenziale e rarefatta, coerente con le tematiche trattate. L’esposizione si svolge nell’ambito di CONCIVES 1116 – 2016 Nono centenario del Comune di Bologna e include quindici interventi distribuiti sui due piani di Villa delle Rose che, attraverso la combinazione di media differenti, analizzano episodi esemplificativi delle contraddizioni che hanno caratterizzato la storia coloniale dell’Occidente, ponendoli in relazione con gli aspetti più attuali della cultura contemporanea, ad oggi ancora rintracciabili nei dibattiti politici e nei conflitti sociali. Opere esistenti e lavori site-specific si mescolano nelle sale per interrogare lo spettatore sulle modalità di costruzione di un’identità europea e sulla sua convivenza con quanto del colonialismo di ieri viene detto, ricordato, reso visibile e quanto invece è stato dimenticato, marginalizzato, rimosso ma ritorna come uno spettro nella nostra quotidianità. La mostra si propone inoltre di mettere in correlazione la formazione degli Stati Europei (con i loro progetti di espansione ed occupazione) e

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Testimonianza disincrostata 2016        2 forme in gesso per calchi
l’influenza che gli studi antropologici e antropometrici hanno avuto nella definizione di standard razziali eurocentrici. Per questi aspetti gli artisti hanno visitato e preso spunto dalle collezioni del Museo di Antropologia dell’Università di Bologna attraverso le quali hanno avuto accesso anche alle riproduzioni plastiche in gesso provenienti dalla raccolta dell’Istituto di Antropologia di Firenze e ivi conservata. Il percorso d’indagine dei Mahony Collective ci conduce a un interrogativo cruciale: la conoscenza umana e la concezione del proprio passato possono ricevere un’interpretazione che non sia compiuta, cristallizzata, distaccata dal presente e relegata in musei, archivi e libri di storia? Il Mahony Collective, fondato nel 2002, è composto da Stephan Kobatsch, austriaco e Jenny Wolka e Clemens Leuschner, tedeschi. Alla base delle ricerche del gruppo vi è una profonda analisi epistemologica delle diverse forme di produzione della conoscenza. Il loro approccio è da sempre orientato al processo: informazioni e oggetti attraversano svariate mediazioni ed interventi nel corso del tempo,

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La fantastica invasione 2015 frigorifero, scultura in creta, cassa in legno per trasporto
sia materiali sia concettuali, e subiscono continue trasposizioni e decontestualizzazioni. Il focus della ricerca riguarda trasformazioni e risultati inattesi che si verificano durante questo percorso, irregolare e imprevedibile. Sfruttando una grande varietà di media (video, fotografia, stampa collage, scultura, performance, installazione), il Mahony Collective concepisce la ricerca come parte integrante del lavoro artistico, rifiutando una concezione statica e dormiente dell’opera d’arte. Ghosts and the self, nel suo sviluppo come progetto espositivo ha messo in relazione gli artisti del collettivo con un pubblico specialistico: un gruppo di studenti del corso di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, grazie alla mediazione del Dipartimento educativo MAMbo, ha lavorato con loro per dar vita a una serie di percorsi guidati alla mostra (ogni mercoledì alle h 18.30) che offriranno ai visitatori approfondimenti sul lavoro del collettivo. Anche gli strumenti di mediazione culturale rivolti al pubblico sono stati prodotti grazie a questa collaborazione. Il Mahony Collective inoltre sarà presente per dialogare con le persone che interverranno all’inaugurazione. Nel corso della mostra l’Istituzione Bologna Musei | MAMbo pubblicherà un catalogo con una ricca selezione fotografica della mostra allestita a Villa delle Rose e i contributi critici di Roberto Pinto e Giulia Grechi.

Mahony Collective Ghosts and the self Villa delle Rose (via Saragozza 288 – 230, Bologna)

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Disinventariare 2016 fotografia
Ingresso libero. Orari di apertura della mostra: Da giovedì 9 giugno a domenica 31 luglio 2016 mercoledì, giovedì e venerdì h 16.00 – 20.00, sabato h 10.00 – 14.00, domenica, lunedì e martedì chiuso.

Visite guidate gratuite a cura degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna: ogni mercoledì h 18.30.

Informazioni generali: www.mambo-bologna.org