“Low Histamines” è un brand che attesta i vini a basso contenuto di istamine (il livello massimo consentito è 0,5 mg/l) nato dopo 5 anni di ricerca sviluppata dal consulente internazionale di vini Sebastiano Ramello con medici ed esperti enologi.
Per la prima volta al mondo si parla di intolleranza alimentare legata al vino e si individua una correlazione tra intolleranza alimentare alle istamine, emicrania e mal di testa, confermata anche dal dott. Eugenio Franzero, medico nutrizionista esperto di intolleranze alimentari.
L’istamina è un’ammina biogena che si trova nel vino e in altri prodotti alimentari ottenuti da processi di fermentazione. È la responsabile di reazioni allergiche e di disturbi, come la cefalea tipica dell’assunzione di alcool, ma anche prurito, dermatiti, crisi respiratorie simil asmatiche, oltre che flatulenza, colite, meteorismo e diarrea. I sintomi variano in base alla concentrazione della sostanza e alla sensibilità individuale alle istamine.
«Per i pazienti con deficit enzimatico – spiega il dott. Franzero – la cefalea si può manifestare addirittura dopo assunzioni assai ridotte, fino ai casi limite dove risulta impossibile assumere il vino se non a rischio di mal di testa, rush cutanei e coliti. Nei pazienti con istaminosi l’utilizzo di un vino a basso contenuto di istamine riduce in modo significativo la possibilità di una reazione avversa all’istamina stessa, permettendo al paziente di ottenere una sensibile riduzione dell’intensità e della frequenza dei sintomi. Scientificamente si può definire l’intolleranza all’istamina come una ridotta capacità dell’organismo di smaltire un eccesso della stessa. Questo avviene per abusi di alimenti ad alto contenuto istaminico, e in questo caso parliamo di intolleranza temporanea, oppure per deficit di un enzima specifico, la DAO, che agisce a livello dell’intestino tenue degradando l’istamina, nella cosiddetta intolleranza permanente».
Oggi, l’1,5% circa della popolazione mondiale ha un malfunzionamento dell’enzima DAO, mentre il 15% soffre di emicrania e mal di testa, per lo più causate da intolleranza alimentare provocata principalmente dalle istamine. Particolarmente a rischio sono le donne di mezza età: il 70% circa delle persone intolleranti alle istamine è di sesso femminile.
Le istamine sono presenti nel vino, soprattutto quello rosso, con alti tannini e affinato in legno. Alcune nazioni, in Europa, hanno addirittura iniziato a raccomandare un livello massimo di istamine per il vino: in Germania il tetto massimo è di 2 mg/l, in Olanda 3 mg/l, in Francia 8 mg/l e in Svizzera 10 mg/l, ma in Italia non esistono limiti.
I primi vini al mondo certificati Low Histamines, con un contenuto di istamine inferiore a 0,5 mg/litro (i vini rossi normali variano da una media di 4 mg/litro a 20 mg/litro) arrivano dalla Langhe, dall’azienda vinicola Veglio Michelino & Figlio di Diano D’Alba. Un’impresa a conduzione famigliare da cinque generazioni che riserva un’attenzione quasi maniacale al vino e al suo profumo. Per più di un anno, l’enologo Osvaldo Veglio, oggi consulente della Low Histamines, ha studiato in vigna seguendo l’intera filiera di produzione in cantina (12 mesi) ed elaborando un metodo per abbassare in modo naturale le istamine nel vino, stabilizzandone i valori senza modificare in laboratorio la qualità e le caratteristiche del prodotto.
I vini doc e docg selezionati e attestati Low Histamines sono il Dolcetto d’Alba doc 2013, 2014, 2015, la Barbera d’Alba doc 2013, 2014, 2015 e il Diano d’Alba 2014, 2015.
Info: www.lowhistamines.com