ll suino Sardo diventa Presidio Slow Food

Mantello scuro, taglia piccola, zampe corte e robuste e una criniera di lunghe setole sulla schiena: ecco a voi il suino Sardo, appena entrato a far parte dei Presìdi Slow Food. Una razza rustica, allevata in tutta la regione, dalle Barbagie alle aree del Gennargentu e del Supramonte, ma anche in Ogliastra, nel Sarrabus-Gerrei, nell’area del Monte Linas e nel Sulcis-Iglesiente, di cui si trovano riferimenti antichissimi, ma che negli ultimi decenni aveva rischiato la scomparsa a causa dell’arrivo sull’isola della peste suina africana. 

Suino Sardo, Presidio Slow Food
ph. Jacopo Goracci

L’attitudine al pascolo

Dopo un lungo lavoro di eradicazione del virus, dal 15 dicembre del 2022 è caduto l’embargo sulle esportazioni di carni suine dalla Sardegna, una situazione che perdurava da quarant’anni. «Restano solo quattro comuni in zona rossa – ricorda il referente Slow Food del nuovo Presidio, Raimondo Mandis – mentre dal resto della regione è nuovamente possibile movimentare carni e salumi al di fuori dell’isola. Il riconoscimento come Presidio è un segnale, un modo per sottolineare l’importanza di promuovere forme di allevamento locali e pratiche di trasformazione virtuose, per evitare che si commercializzino carni che arrivano da fuori regione e che, in Sardegna, vengono soltanto trasformate, come tuttora in alcuni casi avviene. Abbiamo una razza autoctona da sostenere e valorizzare, simbolo della biodiversità locale e fortemente integrata nell’ambiente isolano». Una razza che si è salvata grazie al lavoro di alcuni allevatori sostenuti dall’Associazione allevatori della regione Sardegna (AARS), che dal 1920 cura un libro genealogico di razza e che oggi si occupa anche dei controlli per la sua continuazione.

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Il Qcècè Socialcafè inserito nella classifica di “50 Top Italy”

Dopo settimane di attesa tra gli addetti ai lavori, sono state pubblicate le nuove classifiche di 50 Top Italy, la prima guida online della ristorazione italiana nel mondo.

La prestigiosa guida curata da Luciano PignataroBarbara Guerra e Albert Sapere, frutto del lavoro di decine di esperti che, in totale anonimato, valutano ogni anno ristoranti, trattorie e bistrò italiani di ogni tipo presenti in Italia e all’estero. La premiazione è andata in scena lo scorso 12 dicembre al Teatro San Babila di Milano, durante il Gran Galà della Cucina Italiana. Nel corso dell’evento sono stati premiati diversi indirizzi, tra cui i 50 Migliori Ristoranti, trattorie e bistrò Italiani nel Mondo.

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Il piatto di Federico II allarga i confini | Prende il via il percorso dello Stupor Mundi, dove è nato, dove ha soggiornato, dove è sepolto e le sue “sperimentazioni” culinarie

Dopo il successo delle  prime due  edizioni del “Piatto di Federico II” del 2021 e 2022, evento  promosso dall’Assessorato alla Giostra del Comune di Monselice che ha visto il coinvolgimento della Giostra della Rocca, dell’Ascom Confcommercio e della Pro Loco di Monselice, il 2023 e l’inizio del 2024  vedono crescere ulteriormente tale iniziativaampliando i confini e collegandosi – attraverso una serie di incontri ed eventi –  con il Comune di Jesi, dove l’imperatore Federico II  è nato, con quello di Palermo dove è sepolto, e con il Comune di Altamura, l’unica città dove l’imperatore ha edificato una cattedrale.

La città euganea diventa così “protagonista” mediatica, in quanto promotrice del progetto volto a far conoscere a livello nazionale le sue numerose iniziative, come la Giostra della Rocca e gli eventi ad essa collegati, le attività enogastronomiche dei ristoranti, la valorizzazione delle tipicità.

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Calabria, “Scelgo consapevolMENTE”: parte il nuovo progetto ITS

La Fondazione ITS Academy “Elaia Calabria” è da sempre impegnata in azioni tese ad “informare” le giovani leve sulle opportunità offerte dal mondo ITS,  accompagnandole al traguardo più atteso: il lavoro in settori innovativi legati al comparto turistico.

Per questo progetta e propone percorsi per futuri tecnici del turismo, capaci di produrre nel metaverso esperienze di promozione turistica avanzata (tour virtuali, mappe interattive, realtà aumentata). Occorre ricordare che col termine Metaverso è indicato un universo digitale frutto di molteplici elementi tecnologici tra cui video, realtà virtuale e realtà aumenta. Una dimensione molto coinvolgente, in cui gli utenti accedono tramite visori 3D e in cui possono vivere delle esperienze che riguardano spesso la dimensione del viaggiare alla scoperta di destinazioni turistiche e di strutture ricettive. Il Metaverso, infatti, si viluppa nel digitale e la sua materia è composta da dati e informazioni fortemente correlate con l’universo dell’oggettivo.

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Piadina Romagnola Igp e Carpione Piemontese uniti in un gesto solidale: da Asti 3mila euro per le aziende agricole Coldiretti alluvionate della Romagna

L’Associazione Astigiani dona 3mila euro alle aziende agricole di Coldiretti della Romagna colpite dall’alluvione. La raccolta fondi è avvenuta nel luglio scorso in occasione del ‘Carpionato del mondo’, rassegna ospitata ad Asti che aveva fatto incontrare le tipicità di due territori: il Carpione Piemontese, prodotto tipico dell’astigiano, e la Piadina Romagnola Igp.

L’evento, organizzato dall’Associazione Astigiani, aveva visto la degustazione della Piadina Romagnola Igp abbinata al carpione piemontese preparato sotto la supervisione di un totem del territorio, nonna Anna, sapiente cuoca insignita della “libera docenza” in carpionature.

In quel contesto i vertici dell’Associazione Astigiani (Piercarlo Grimaldi e Sergio Miravalle, presidente e direttore dell’associazione) avevano espresso la volontà di donare gli utili della serata in favore delle aziende agricole della Romagna colpite dall’alluvione, attraverso la “mediazione” del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola rappresentato dal Presidente Alfio Biagini.

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Gioacchino Gargano: ecco la ricetta del mio sfincione, l’autentica pizza tradizionale siciliana tipica del Natale

Rosso o bianco che sia, lo sfincione in Sicilia segna una linea precisa che è quella della costa che da Palermo si allunga verso le zone limitrofe di Bagheria, Casteldaccia ed Altavilla ma in che in forme e versioni diverse arriva fino a Trapani e Sciacca.

Lo sfincione è la pizza tradizionale che veniva preparata, e tuttora viene preparata per tutto il mese di dicembre da tantissime famiglie. Oggi è più comune acquistarlo al forno e lo si trova praticamente tutto l’anno, ma il periodo in cui le vie dei paesi e le cucine delle case iniziano a profumare di sfincione è il mese delle festività natalizie. Ogni famiglia ha la sua ricetta, i suoi segreti e le sue tradizioni in fatto di sfincione e come ogni prodotto tipico che si rispetti è altamente divisivo. 

C’è chi preferisce la sua versione palermitana rossa, con pomodoro, cipolla, acciuga, caciocavallo, origano e pangrattato e chi non resiste alla delicata versione bianca diffusa tra Bagheria ed Altavilla, che prevede la sostituzione del pomodoro con tuma o ricotta.

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Olio Extravergine d’Oliva: nasce l’alleanza per il rilancio di DOP IGP

Con 456 mila tonnellate di consumo interno (8,2 litri pro-capite) l’Italia è il maggior consumatore di olio extravergine d’oliva. Il nostro Paese è anche il secondo produttore mondiale, con 290 mila tonnellate prodotte nel 2023 e il secondo esportatore con 359 mila tonnellate nel 2022. I dati sono stati presentati oggi da Ismea a Roma nella Sala Cavour del Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste, in occasione della conferenza promossa da Origin Italia dal titolo “Olio Extravergine d’Oliva: il fattore IG”. Sono 42 le DOP e 8 le IGP dell’olio extravergine d’oliva in Italia, numeri da primato europeo anche in questo caso e proprio quello dell’IG potrebbe essere il fattore chiave per il rilancio della filiera italiana. Dai terrazzamenti liguri alle colline umbre o toscane, dalle piane pugliesi alle valli siciliane, dalle pendici dei monti abruzzesi ai laghi, l’extravergine d’oliva italiano si esprime con oltre 500 varietà di olive. Sono 24 i Consorzi di Tutela riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Circa 23.500 gli operatori impiegati nel settore.

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La Strada del Sangiovese premiata ai Food and Wine Drink Awards 2023 di Lux Life

C’è anche la Strada del Sangiovese (Strada della Romagna) tra i vincitori dei Food and Wine Awards 2023, il premio annuale attraverso cui il magazine internazionale specializzato in lusso e benessere Lux Life celebra le migliori esperienze che in questi settori coniugano con successo qualità e creatività.

La Strada dei vini e dei sapori attiva nella provincia di Ravenna e che conta circa settanta soci tra aziende agricole e vitivinicole, agriturismi, alberghi, ristoranti e istituzioni è stata segnalata come realtà d’eccellenza nella categoria “Best Food & Wine Tourism Firm” per la sua capacità di proporre in chiave enoturistica esperienze di viaggio, vacanza o semplice svago sul territorio in cui la conoscenza e la degustazione dei migliori prodotti agricoli e vini di qualità locali si unisce all’approfondimento dei tesori artistici, storici e naturalistici.

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Il nuovo menu sperimentale dello chef Maniscalco al ristorante gourmet ADAGIO: sei degustazioni che rompono gli schemi e celebrano il Monferrato

Nel ristorante gourmet ADAGIO, all’interno di ALMARANTO Boutique Hotel e Relais, la nuova stagione porta una sfida intrigante. Lo chef Mario Maniscalco ha sperimentato con un menu composto per la prima volta interamente da degustazioni, ognuna un intreccio di storie e riflessioni. Sei degustazioni che sfidano, osano e giocano con i sensi, celebrando il territorio e i suoi ingredienti autunnali e invernali. Un menu ricco di colore e spettacolo per gli occhi e il palato, che mantiene sempre il rispetto per la materia prima e per la filosofia slow food piemontese nonché le radici dello chef, tra la Sicilia, il Piemonte e Londra. «Quando dovevo decidere il mio percorso di vita, sono stato costretto a fare una scelta tra arte e cucina. Alla fine ho scelto entrambe» spiega Mario, classe 1993 e capo chef di ADAGIO dal 2022«Stiamo sperimentando l’identità di ADAGIO, imparando, crescendo e non fermandoci mai, entusiasti di vedere come si evolverà il progetto» continua. «Il nuovo menu è senza dubbio una sfida divertente, il frutto di mesi di studio e prove che mi hanno spinto al di fuori della mia comfort zone e che riflette lo spirito giovane e spontaneo della mia squadra».

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Accademia Italiana Vite e Vino: il 15 dicembre a Modena con la “Tornata sul Lambrusco” per celebrare una delle più importanti eccellenze vitivinicole italiane

Un pomeriggio intero per approfondire le diverse espressioni dei vini Lambrusco, discutendo le prospettive future della viticoltura emiliana insieme all’Accademia Italiana della Vite e del Vino. Questi gli obiettivi della “Tornata sul Lambrusco”, appuntamento in programma venerdì 15 dicembre a Modena presso MB Center (Viale Virgilio 52/E) che vedrà la partecipazione di accademici e referenti di istituzioni e associazioni vitivinicole. L’evento, che inizierà alle ore 14 e si concluderà attorno alle 18:30, è organizzato dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino con il supporto del Consorzio Tutela Lambrusco ed è dedicato alla figura di Cesare Intrieri, docente emerito della Facoltà di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Alma Mater Studiorum recentemente scomparso.

Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Rosario Di Lorenzo

La “Tornata sul Lambrusco”, sarà coordinata da Rosario di Lorenzo, Presidente Accademia Italiana della Vite e del Vino e vedrà la partecipazione anche dell’Assessore regionale all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi. Attraverso otto relazioni si parlerà dei vini Lambrusco nella loro varietà di stili e territori, per poi approfondire la viticoltura regionale con un focus sulla situazione fitosanitaria. Non mancherà spazio per i possibili scenari futuri e per la sostenibilità, con interventi dedicati al miglioramento genetico per incrocio e alle nuove strategie biotecnologiche per ridurre l’uso dei fitofarmaci in vigna. Al centro del dibattito anche la riscoperta dei metodi antichi in enologia, così come le ultime innovazioni per adattarsi ai cambiamenti climatici e le caratteristiche antiossidanti del chitosano come possibile strumento per ridurre l’anidride solforosa nei vini.

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