Casa e Putia presenta quattro ricette ispirate ai fantastici anni ottanta ma rivisitate in chiave sostenibile

In occasione della presentazione della guida Osterie d’Italia di Slow Food il ristorante messinese Casa e Putia ha ideato ‘AnTI80’ una cena evento dal titolo irriverente per riflettere sulla sostenibilità in modo goloso e divertente

Un decennio, quello degli ottanta, in cui andare al ristorante significava confrontarsi con ingredienti bizzarri e preparazioni considerate allora di grande eleganza.  Oggi il fascino di quegli anni dominanti da spalline giganti, capelli cotonati e una propensione ai consumi senza eguali torna a farsi sentire in un rendez-vous nostalgico che segna corsi e ricorsi storici anche in cucina.

“Per quanto il nostro ricordo sia quello di anni divertenti e leggeri, dove forse tutto era un po’ più facile bisogna anche rendersi conto che in quegli stessi anni l’attenzione alla sostenibilità, al rispetto per l’ambiente, e al consumo critico era per molti pari a zero – racconta Nino Mostaccio – socio fondatore di Casa e Putia – Gli anni 80′ rappresentano un po’ l’inizio della fine, gli anni in cui siamo definitivamente finiti nel baratro della globalizzazione, quelli in cui la quantità di anidride solforica emessa dalle aziende era utilizzata come indicatore dello sviluppo economico delle nazioni, anni in cui ogni eccesso è stato giustificato, anche in cucina. Per questa ragione vogliamo presentare un menù dove si metta in luce, in modo anche leggero e goloso, quello che quegli anni sono stati e i passi in avanti che sono stati fatti sulla consapevolezza e sul consumo responsabile, grazie anche al lavoro degli Osti e delle Osterie di Slow Food.”

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