Girolamo Rossi presenta il suo ultimo libro "Lo scudo crociato"

22907_19847_rossi_ImageLunedì 5 Maggio alle ore 17:30 presso la sala delle Lauree dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO (Corso Vittorio Emanuele II 39, Roma, V piano) si terrà la presentazione del libro “Lo scudo crociato” Un simbolo medievale nella comunicazione politica del novecento di Girolamo Rossi Docente di Teoria e Tecnica della Comunicazione  politica presso pontificia Università “Angelicum”.
L’evento è promosso dall’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO e Armando Editore.
Lo “scudo crociato” nasce come simbolo di partito nel 1919. Nella storia della Democrazia Cristiana, lo scudo crociato porta quello spirito di “crociata” che si rivelerà efficace sul piano dell’identità e della propaganda politica, ma difficile da gestire nel rapporto con la Gerarchia ecclesiastica. In uno scenario politico come quello del Novecento, infatti, che pone in termini dialettici il rapporto fra ambito religioso e ambito laico, l’uso in politica del più sacro dei simboli – la Croce – sarà spesso una scelta travagliata.

“Il presente saggio consiste in una ricognizione storica sulle circostanze e le ragioni che hanno determinato l’adozione, da parte del Partito Popolare nel 1919 e della Democrazia Cristiana nel 1943, dello scudo crociato come simbolo di partito. Come ogni contrassegno politico, lo scudo crociato contiene elementi grafi ci e figurativi che intendono colpire l’immaginazione, coinvolgere emotivamente l’elettorato, definire un’area semantica, condensare e “rappresentare” i contenuti e il programma politico del partito.
La ricerca considera questo simbolo nel quadro più generale della propaganda e della semiotica politica della prima metà del XX secolo, un’epoca nella quale i contrassegni di partito assumono un’importanza decisiva. Pur nella scarsa disponibilità di fonti che descrivano il processo che ha portato all’adozione dello scudo crociato, l’indagine punta ad evidenziare i contenuti ideali e i temi salienti presenti nei due momenti storici in cui il Partito Popolare e la Democrazia Cristiana scelgono il proprio contrassegno. In tale modo la ricerca intende collocare la scelta dello scudo crociato in contesti precisi, ed offrire chiavi di lettura sulla funzionalità e l’efficacia di questo simbolo.
L’indagine vorrebbe contribuire ad evidenziare come il successo e la longevità di questo contrassegno di partito si fondino su un patrimonio ideale che affonda le proprie radici nella lontana storia militare del cristianesimo. Il saggio punta inoltre a verificare se il simbolo dello scudo crociato nasca come espressione del movimento cattolico nel suo complesso o piuttosto sia connotativo di una particolare componente – quella guelfa – che in determinate fasi storiche sembra prevalere per la sua capacità di interpretare e sintetizzare alcuni valori fondamentali del movimento.
Le difficoltà nella trattazione dell’argomento sono connesse alla quasi totale mancanza di documenti di prima mano che rivelino i contenuti del dibattito intorno allo stemma di partito, un dibattito che inevitabilmente deve essere esistito ma che è difficile ricostruire in modo fedele. Il limite dell’indagine consiste proprio nella soggettività di alcuni collegamenti e di alcune deduzioni. Condotto per lo più sulle fonti disponibili presso la biblioteca e l’archivio dell’Istituto Luigi Sturzo, della Camera dei Deputati, del Centro Studi Romolo Murri e del Centro Studi Igino Giordani, il saggio articola la tematica in quattro capitoli. Il primo è incentrato sulla descrizione dello scudo crociato nei suoi elementi strutturali e sulla ricostruzione dei significati storicamente attribuiti alle immagini dello scudo e della croce; il secondo è volto ad evidenziare come il contrassegno si collochi con caratteristiche del tutto originali nell’universo simbolico che caratterizza la propaganda politica soprattutto nel periodo fra le due guerre. La ricostruzione delle radici storiche del simbolo e di quelle circostanze che ne esaltano il valore identitario è oggetto del terzo capitolo, mentre nel quarto si vuole evidenziare come, nelle fasi conclusive del secondo conflitto mondiale e nel dopoguerra, lo scudo crociato finisca per rappresentare la sintesi di differenti sensibilità, il punto d’incontro delle diverse componenti del movimento cristiano. Il saggio si ferma al 1946, data in cui il partito cattolico si presenta con il proprio contrassegno nelle votazioni per il referendum sulla forma dello Stato e per la composizione del primo parlamento democratico. Questo momento, che molti considerano l’inizio della storia dello scudo crociato come simbolo politico, è in realtà il punto d’arrivo di un percorso molto lungo, nato in epoca medievale.”.
Dall’introduzione de “Lo scudo crociato” Un simbolo medievale nella comunicazione politica del novecento di Girolamo Rossi.