L’ORIANA ALL’ODEON DI BOLOGNA IL 3 e 4 FEBBRAIO

35034Sarà in sala per due giorni come evento speciale al cinema  il 3 e 4 febbraio, prima di approdare in tv, e per Bologna la sala prescelta è l’Odeon di via Mascarella 3 (con proiezioni alle ore 18.45 e alle ore 21 in entrambe le giornate).
Parliamo di L’Oriana, il film realizzato da Fandango TV in collaborazione con RAI Fiction, diretto da Marco Turco (già regista di Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu) che vede protagonista Vittoria Puccini nei panni della celebre giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci scomparsa nel 2006.
Il film, che ha tra i suoi altri interpreti Vinicio Marchioni, Francesca Agostini, Adriano Chiaramida, Maurizio Lombardi e Gabriele Marconi, ripercorre i momenti più significativi dell’esistenza di una donna ammirata e discussa che è stata una delle reporter più celebri del ventesimo secolo: dalla sua giovinezza durante il fascismo, alla guerra del Vietnam negli anni 60, ai conflitti mediorentali degli anni 70 e 80, alle sue interviste con i grandi protagonisti della seconda metà del XX Secolo.

 Il film inizia durante uno degli ultimi ritorni di Oriana Fallaci in Italia quando decide di rimettere ordine tra i materiali giornalistici e fotografici stratificatisi per anni nell’antica casa di famiglia, in piena campagna toscana. Per farlo si rivolge all’università di Firenze, che le manda una aspirante giornalista, di nome Lisa, piena di buona volontà ma di nessuna competenza specifica, che accetta di fare il lavoro solo per avere la possibilità di conoscere quella che rappresenta per lei un vero mito. Nasce tra le due donne un rapporto complesso, fatto di curiosità e di stima, di rotture e momenti solidali, di distanza ideale ma anche di vicinanza umana, dove la battaglia con la morte di Oriana si intreccia con quella per la vita di Lisa, decisa a coniugare ciò che l’altra ritiene inconciliabile: la propria passione per il giornalismo in prima linea con il desiderio di essere donna e madre. All’interno di questo confronto tra donne di due generazioni così lontane e di opposto temperamento, si snoda -tappa dopo tappa- il racconto e insieme la riflessione sull’essere giornalista di una delle più famose reporter del mondo.