Mangiando Favole raccontare il cibo attraverso le favole

mangiandofavole-600x600Mangiando Favole di Candido Calabrese edito dalla casa Editrice Memoria di Villa Santa Maria è un testo molto originale in cui si racconta il cibo attraverso favole per bambini. L’opera però è dedicata anche ai genitori ed agli insegnanti perché oggi non si sa più cosa si mangia, ed ecco che le avventure dei protagonisti delle fiabe ricordano gli ingredienti della cucina italiana.

L’autore Candido Calabrese ex Docente di Italiano e Storia presso l’Istituto Alberghiero “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria (CH), esperto di Cucina e cultura del territorio, promotore di iniziative  legate alla promozione della cultura della tavola abruzzese nel mondo, è impegnato a trasmettere alle nuove generazioni un corretto rapporto con il cibo. Racconta il cibo attraverso le favole. Queste favole sono indirizzate ai bambini bambini ed ai bambini adulti, gli uni e gli altri distratti da un mondo che produce cibo per dodici miliardi di esseri umani, a fronte di una

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Candido Calabrese

popolazione che supera di non molto i sette ed ove oltre un miliardo soffre o muore letteralmente di fame. Ma poi sappiamo in effetti cosa mangiamo? Ecco che le avventure di Sal Cicciotto ricordano che per avere un buon salume occorre solo carne e sale! E tutte quelle sigle che troviamo sulle etichette? E249 – E250 – E251 – E252, siero di latte in polvere, lattosio, ….

 

Sono quelle stesse polverine “miracolose” che in Botanlandia, città degli alberi, usano quasi tutti gli abitanti del mondo della botanica per apparire più belli, più produttivi, più longevi, quasi eterni ed indistruttibili.

Calabrese racconta la triste storia di Chicco Cicco Chiccolino che sfugge alla ghigliottina (al chicco di grano si toglie o meglio si taglia il germe per usi dietetici e farmaceutici) e, una volta scampato il pericolo, diventa rivoluzionario.

Attraverso queste favole i bambini, i ragazzi, quelli più maturi possono cercare di capire e conoscere la tradizione salumiera italiana, alcune ricette tipiche con motivetti facili da imparare e cantare come avviene nella storiella di Le pallotte cace e ove, inedito complesso musicale  che partecipa ad un fantomatico Festival di San Remolo e risulta vincitore con un esilarante motivo culturalpopolare adatto a chi non possiede né una TV, né una radio e quindi si deve accompagnare da solo… quando cucina!

Sono personaggi strani ma con i quali abbiamo a che fare tutti i giorni come Meren Dina birichina, odorosa, colorata e sofficina dai componenti, impronunciabili, poco chiari o oscuri (grassi o olio vegetale di palma, glicolepropilenico, acido sorbico, fecola di patate, siero di latte in polvere (rieccolo!), sciroppo di glucosio, destrosio, carbonato acido di sodio, carbonato acido d’ammonio, aromi,…). Ma dove sono finiti ingredienti più semplici e naturali quali farina, uova, olio extravergine d’oliva, vino, miele,…

Ci troviamo di fronte orti devastati da diserbanti e concimi chimici, frutta trattata ed avvelenata per apparire più grossa, appetitosa, appariscente. Siamo soffocati da varie sofisticazioni o contraffazioni con l’eliminazione della biodiversità e l’omologazione di colture e sapori.

L’intento didattico dell’opera vuol far riflettere e proporre un’esistenza che ci faccia riappacificare con una Terra martoriata, violentata, impoverita e che da fedele e prosperosa nutrice del genere umano si avvia, se non ci sarà un cambio di rotta, a diventare vendicatrice ed affamatrice dell’intera popolazione terrestre.

Sono sogni irreali ed irrealizzabili? Forse, ma se smettiamo di sognare anche un cambiamento, allora significa che siamo proprio alla frutta …marcia.

Ogni storia cerca di ridisegnare il corso della umanità, ogni storia è un esempio che ci dice: cambiare si può, basta volerlo e basta crederci perché, se non ci si decide, ci sarà una rotta totale ed una catastrofe che ci seppellirà tutti. Largo quindi alla speranza soprattutto comportamentale individuale che possa cambiare il corso della Storia dell’uomo. Per fare ciò occorre ripartire dall’inizio, dai più piccini, occorre conoscere e sapere per comportarsi di conseguenza. Cerco di far mangiare le favole, cerco di raccontarle, cerco di far conoscere un mondo che ci avvolge e ci comprende tutti i giorni e più volte al dì ma sempre meno conosciuto, studiato, apprezzato, valorizzato in modo giusto dai media. I messaggi che ci arrivano sono fuorvianti, esaltano la bontà, la bellezza, l’aroma, il sapore ma non ci spiegano, in effetti, il contenuto. Il contatto fisico con la natura è relegato e delegato ad altri. I cibi stagionali non sappiamo più cosa sono. I cibi di un territorio non li conosciamo. Dominano due soli gusti:dolce e sempre più dolce e salato e sempre più salato con le naturali conseguenze di precoci disfunzioni diabetiche e cardiovascolari. Allora questo è il mondo del benessere o del malessere?

Al bambino bambino ed al bambino cresciuto, la risposta attraverso divertenti storielle che cercano una giusta dimensione in un reale mondo surreale (il paese degli spreconi, Botanlandia, Salumilandia, New Coca, Bio Succo, Old Fanta, Acqua Chiara, Ginger City, Dinamik City, Apilandia,…) che, in effetti, esiste in ognuno di noi.

Alcune fiabe sono raccontate in prosa, altre in rima.

Un brano musicale è dell’autore del testo Candido Calabrese, altri, compresi gli arrangiamenti, sono del maestro Giacomo Dell’Orso, marito della famosissima Edda, vocalist delle più belle colonne sonore dei film Western di Sergio Leone musicate da Ennio Morricone. I disegni sono dell’artista-pittore Lino Alviani.

Il testo, dedicato ai bambini, è proposto a genitori ed insegnati per una sana educazione alimentare dei futuri cittadini di questa nostra società.

Mangiando Favole, di Candido Calabrese, Editrice Memoria, Villa Santa Maria (CH) 2014 € 16,00

www.editricememoria.it