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C’è un vino del territorio, nato dalle sabbie, forse il più antico della provincia di Ferrara, di grandissima nicchia, prodotto in quantità limitatissime (circa 10 ettolitri all’anno), a lungo giudicato come ‘pianta intrusa’ tra i filari, ma che un team di produttori e ricercatori sta salvando e valorizzando, tanto da averlo promosso anche in Cina, perché “i grandi mercati adorano le produzioni introvabili e perciò di valore”.
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E’ la Russiola, un rosé tipico dell’areale comacchiese nelle cui potenzialità credono il sommelier Marco Simoni, con l’imprenditore Emanuele Mattarelli, il titolare di un impianto di centinaia di anni Marino Fogli e il ricercatore Sandro Colombi. Simoni e Mattarelli lo hanno presentato al pubblico del Ferrara Food Festival, con degustazione allo stand dei vini del Bosco Eliceo, in piazza Trento e Trieste. Simoni, tra le altre cose, ha portato la Russiola in Cina, scrivendone nella sua rubrica Autochtonous all’interno del trimestrale italo-cinese (con traduzione cinese) 19Youbao.
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“La Russiola – ha spiegato – è un vino semplice che rappresenta tutta la possanza del territorio: sapido, ha una forte componente aspra, acida, una punta salina, che nasce da un terreno sabbioso e salmastro. Va bevuto giovane ma ne stiamo studiando la possibilità di maturazione”, gli abbinamenti, pressoché obbligati vista l’alta acidità: fritto di paranza, brodetto di anguilla, marinati, rigorosamente locali.
“La quantità è talmente limitata – ha detto Mattarelli – che noi ‘cultori’ ne raccogliamo i grappoli negli stessi giorni per fare massa critica di prodotto e, nonostante questo, la raccolta non supera i 15 quintali, per meno di mille bottiglie complessive.
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Ma allora perché portarlo in un grande mercato come la Cina? “Perché questo vitigno porta con sé una storia, un territorio. E’ un meccanismo promozionale forte, una leva di comunicazione turistica. E poi prodotti di nicchia come questo mancano e sono ambitissimi soprattutto da chi è abituato a produzioni di larga scala. Ora il nostro obiettivo è sensibilizzare chi ha piante tra i propri filari e portarne almeno una bottiglia nei maggiori ristoranti, per dar loro modo di offrire ai propri clienti un prodotto tipico dalla grande storia. La Russiola ha un colore simile a quello dello Spritz, potremmo quindi coniare lo slogan: meno Spritz, più territorio”.