Abbinamento a firma San Michele Appiano e St. Michael-Eppan Lovers: Pinot Bianco Schulthaus e Agnolotti del plin di Seirass dello chef Maurilio Garola

La seconda patria del Pinot Bianco, l’Alto Adige, guarda sempre più lontano, sospinta dal caratteristico Fallwind, il vento di caduta che dal massiccio della Mendola abbraccia la zona di coltivazione della Cantina San Michele Appiano, donando così ai suoi vini importanti caratteristiche di freschezza e longevità. Testimone d’eccezione ne è il Pinot Bianco Schulthaus che quest’anno compie i suoi primi quarant’anni. A 400 km di distanza in linea d’aria dalla Cantina San Michele di Appiano, vista mozzafiato sui suoi vigneti, nel magico territorio delle Langhe in un ex asilo sorge il ristorante La Ciau del Tornavento dello chef Maurilio Garola, recentemente entrato a far parte deiSt. Michael-Eppan Loversélite che racchiude cuochi, sommelier e imprenditori nel settore enogastronomico. Con quello che è stato definito il “manifesto” della cucina di Garola, ovvero gli Agnolotti del plin di Seirass cotti in pentola insieme ad un canovaccio contenente fieno maggengo, saltati in padella con il burro e il timo serpillo, quindi presentati nel nido-grembo di fieno, questo simbolo della civiltà della tavola di Langa incontra il Pinot Bianco Schulthaus per un abbinamento che unisce idealmente due territori ricchi di tradizione.

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