Grappa del Trentino: Beppe Bertagnolli confermato Presidente

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Un’elezione all’unanimità quella che ha riconfermato Beppe Bertagnolli alla presidenza dell’Istituto di Tutela Grappa del TrentinoSarà l’ottavo mandato come presidente dell’Istituto per Bertagnolli, titolare insieme alla cugina Livia dell’omonima azienda di famiglia presente in Trentino da numerose generazioni (tra le più antiche realtà italiane) e da sempre impegnato nel mondo della grappa. Territorio, turismo, tutela, promozione. Sono solo alcuni dei punti chiave su cui si baserà il lavoro dell’Istituto nei prossimi tre anni. «Un’elezione che naturalmente mi rende felice – spiega il rieletto presidente Bertagnolli – e che mi sento di accettare con tutta la responsabilità di rappresentare uno storico marchio, quello del Tridente, portando in Italia e nel mondo la voce dei nostri distillatori trentini, famiglie che da anni, secoli in molti casi, hanno investito tutto in questo prodotto che sempre di più trova consenso e gradimento nei consumatori».

Territorio. «E’ la nostra fortuna produrre in una terra come quella del Trentino – dice il presidente Bertagnolli – noi siamo partiti dalle nostre piccole distillerie per farci conoscere in tutto il mondo e abbiamo capito che è il Trentino che il consumatore cerca e trova nei nostri prodotti; il 70 per cento delle nostre terre è rappresentato da montagne, è anche grazie al nostro lavoro che riusciamo a sostenere questo ambiente così unico per clima, conformazione, paesaggio ed è la stessa unicità che dà valore alle nostre grappe». Non è un caso che il disciplinare dell’Istituto, unico in Italia, prevede che le grappe del Trentino, per essere tali, debbano essere ricavate dalla distillazione di vinacce provenienti dal territorio della Provincia di Trento. E’ il primo elemento per garantire da un lato la qualità, dall’altro l’unicità di questi distillati riconoscibili quindi per il loro forte legame con il territorio. L’aromaticità fruttata delle vinacce di uve a bacca rossa, o quella floreale delle grappe da vinaccia di uve bianche, sono il segreto del successo a livello nazionale e internazionale.

Turismo. «Partendo dal concetto di territorialità – continua Bertagnolli – siamo orgogliosi oggi di poter dire che praticamente tutte le nostre distillerie sono preparate ad accogliere i turisti potendo spiegare come si produce la nostra grappa, facendola degustare e puntando anche sulla vendita diretta che in una provincia in cui il turismo è una delle voci fondamentali dell’economia è un aspetto da non sottovalutare». L’Istituto a questo proposito ha pubblicato nel 2013 una guida multilingua che oltre a raccogliere tutte le distillerie, racconta al visitatore come e dove trovare i vari tipi di grappa.

Promozione: E’ la risposta alla crisi economica del momento, grazie alla quale la grappa del Trentino ha continuato a registrare un “sold out” di anno in anno. «Compito dell’Istituto è quello di unire le forze di tutti gli associati e far riconoscere sempre di più il valore del Tridente, del nostro marchio cioè – continua Bertagnolli – ed è per questo che abbiamo in programma un ricco numero di iniziative mirate a presentare le nostre grappe al mercato, non solo quello italiano, e al consumatore finale».

Tutela: «E’ il nostro valore aggiunto, siamo l’unico Istituto in Italia che lo fa in maniera spontanea – dice Bertagnolli – e continueremo su questa strada perché è grazie a questo che negli anni siamo riusciti a portare le nostre grappe a un livello qualitativo così alto, riconosciuto per altro da tutti i principali concorsi internazionali». Le grappe del Trentino che portano il marchio del Tridente sono certificate da una commissione di analisi che vede persone esterne all’Istituto e che analizza, con la collaborazione con i responsabili dell’ufficio analisi della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, ogni singolo prodotto che verrà immesso nel mercato.

L’assemblea ha confermato come Vicepresidente dell’Istituto un altro decano della grappa del Trentino, Bruno Pilzer, distillatore da generazioni in Val di Cembra. Il consiglio sarà invece composto da Luigi Cappelletti, Stefano Marzadro, Carlo Pezzi, Giuliano Pisoni, Bernardino Poli, Carlo Saracini, Rudy Zeni.

L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino  è nato nel 1960 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 29 soci dei quali 21 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina ed ha il compito di valorizzare la produzione tipica della Grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine: il tridente con la scritta “Trentino Grappa”.

Quello della grappa in Trentino è un settore di non piccolo conto, soprattutto se calato nell’economia locale. Ogni anno vengono prodotti in Trentino circa 10 mila ettanidri di grappa (circa il 10% del totale nazionale) vale a dire circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri) distillando 15 mila tonnellate di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (circa il 35%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione). Il fatturato medio annuo che la grappa genera in Trentino è calcolato intorno ai 15milioni di euro per l’imbottigliato e 2 milioni di euro per quanto riguarda la materia prima.