Libri&Musica a Palermo: omaggio alla Duras nella Giornata del libro.

durasA cento anni dalla nascita della scrittrice francese più dibattuta e amata dalla penna dei recensori e dalle bocche dei lettori, l’Associazione Siciliana Amici della Musica di Palermo, in collaborazione con la libreria Modusvivendi per la rassegna “Libri &Musica”, ricorda il fascino letterario di Marguerite Duras.
Lo scorso mercoledì 23 aprile, nella “giornata del libro e delle rose” (come da tradizione catalana), la Modusvivendi libreria di via Q. Sella ha ospitato lettori affezionati e semplici curiosi, nel tentativo di rileggere una Duras di passaggio, sfuggente, sorprendente e irrisolta come i suoi romanzi – l’autrice, per altro, è stata già recentemente presentata in libreria, nella sua veste biografica, durante l’incontro con Sandra Petrignani, che a lei ha dedicato il suo ultimo libro (Marguerite, pp.272, €16,00, Neri Pozza edizioni, 2014) – .
Gli interventi di Dario Oliveri, direttore artistico dell’Associazione Amici della Musica e di Fabrizio Piazza, della Modusvivendi libreria, hanno creativamente riunito tra spunti letterari e note musicali gli animi di chiunque ami una cultura critica capace di rileggersi. Delle piacevolissime ore di riflessione, con sottofondo l’hausmusìk di Anton Diabelli e le Variazioni di Beethoven sul valzer dello stesso. A seguire, la gradevole degustazione di vini offerti da Tasca d’Almerita sponsor di cultura.
Che sinfonia suonano i libri? Esistono sinfonie nella e della letteratura? Afferma D. Oliveri: «Esistono sinfonie vere che i libri descrivono o sinfonie inesistenti che i libri descrivono talmente bene da sembrare reali». E, aggiungeremo a queste, sinfonie che pur essendo reali, non appena battezzate dalla scrittura, assumono il fascino e il mistero tutto connotativo delle storie che accompagnano; un po’ come accade alla sonatina per piano del compositore austriaco Anton Diabelli tra le pagine di Moderato Cantabile.

Un’opera di passaggio, come afferma più volte Fabrizio Piazza, con un titolo ripreso da una composizione “fuori tempo” se considerata a ridosso della musica romantica, fuori luogo come la protagonista del romanzo, una duttile figura di donna che accarezza malinconica tra i suoi capelli biondi un’esistenza dolce-amara.
Nessun modo migliore per celebrare l’autrice, se non con uno dei suoi romanzi più celebri, dietro il quale ella stessa dice di celarsi più che in ogni altro romanzo.
Moderato Cantabile, edito per Les Éditions de Minuit nel 1958, inaugura per la Duras la narrativa del Nouveau Roman o ècole du regard tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento. Diventato lo stesso anno un “Supercorallo” presso Einaudi – che aveva precedentemente accolto Un barrage contre le Pacifique nella collana vittoriniana dei “Gettoni” – e, riedito da Feltrinelli nell’86 in versione economica, quando la scrittrice di quel famoso Rapimento di Lol V. Stein viveva del successo dei capolavori de L’amante e Occhi blu, capelli neri, Moderato Cantabile è oggi ripubblicato con una nuova e più sensibile traduzione dalla giovane casa editrice Nonostante edizioni(trad. dal francese e postfazione di Rosella Postorino, pp. 136, €15,00, Nonostante, Trieste, 2013).
Una madre, Anne Desbaresdes, un figlio, stufo di dover imparare quella sonatina del Diabelli nel suo movimento Moderato cantabile di cui non sa neppure dare una definizione alla sua vecchia insegnate, una finestra che affaccia sul mare e l’improvviso urlo di una donna; questa è la scena primaria del romanzo: l’inquietudine inconscia che urlante entra nella vita della protagonista. Sembrerebbe un classico delitto d’amore, quando sulla scena del crimine, a pochi passi da casa, Anne guarda, come rapita, il corpo riverso di una donna dal sorriso estatico e sanguinante che esala l’ultimo respiro tra le labbra del suo amante allo scoperto; eppure, come afferma la Postorino «Il delitto del romanzo non è un giallo», non se ne sente il bisogno di un disvelamento, ma è il suo movente la chiave per comprendere l’insieme degli avvenimenti che si succedono frenetici, capitolo dopo capitolo, nella vita di Anne; moglie e madre borghese, rapita dalla voglia di ripetere una storia che forse non le appartiene, una storia indicibile e proprio per questo fascinosamente irresistibile. Il caffè in cui si è compiuto il delitto diviene la meta di ripetute passeggiate col bambino e il luogo d’incontro con Chauvin, operaio dei cantieri che inizia a raccontare dettagli sempre più intriganti e misteriosi del delitto alla donna, quasi realizzando una mise en abyme della loro storia adulterina. Un adulterio, tuttavia, mai compiuto sino in fondo, lasciato all’immaginazione del desiderio sensuale, come solo la penna della Duras sa interpretare tra silenzi e parole spezzate. È un’attrazione irriducibile, tuttavia, quella del desiderio, che accomuna gli amanti di tutte le ere e i secoli, è una forza a volte perversa che si trasforma in violenza, la passione, capace di uccidere l’oggetto del desiderio sino ad annullarsi.
Una storia di continue esitazioni e irresolutezze, di incapacità di scelta da parte dei personaggi, prigionieri di ruoli totalizzanti; scene concitate che hanno come sottofondo la ripetuta sonatina del Diabelli, che il figlio di Anne svogliato è costretto a imparare, quasi a simboleggiare l’inanità di una vita borghese, che per inettitudine rimane com’è sempre stata, nel silenzio straziante dell’indicibile.
Chissà perché un romanzo divenuto un classico della letteratura francese e, forse ancora troppo vicino alla nostra quotidianità per essere “cristallizzato” all’interno del canone, venga ristampato, riletto e dibattuto ancora oggi tra le mura delle nostre librerie, delle nostre case, sempre con la stessa tensione, fortunatamente incapace di risolverne l’enigmaticità. Sarà l’attualità dei suoi temi, sarà la capacità di una scrittura invasiva e quasi rischiosamente inquietante, a rendere la malia della Duras una soglia ancora piacevole da attraversare.
E così anche Palermo contribuisce alla celebrazione del centenario dell’autrice attraverso una giornata rivolta alla cultura per omaggiare, in un incontro ben fatto tra le arti musicali e letterarie, la scrittrice delle ierofanie del desiderio umano, ora celato, ora inconscio e quasi a noi stretto, eppure mai saziato: quel desiderio che l’arte in tutte le sue forme non cessa mai di trasmettere.
Il prossimo appuntamento con la rassegna Libri&Musica sarà Mercoledì 28 Maggio, ancora presso la Modusvivendi libreria per commentare la presenza musicale nei romanzi di Thomas Bernhard, Il nipote di Wittgenstein e Il soccombente, entrambi editi da Adelphi. Per ulteriori informazioni sull’evento consultare il sito http://www.amicidellamusicapalermo.it/. 
Marta Occhipinti